Italia svegliati, non puoi morire d’Europa invasivamente dominata, a senso unico nelle scelte importanti, dalla sola Francia e Germania!

Giuseppe Lembo

 

L’ Europa, dei veti e degli abusi dei pochi (Francia e Germania in testa) sui più numerosi deboli che, fanno parte degli Stati falsamente uniti dei popoli di un’Europa sempre più divisa e spogliata, deve cambiare!

Deve cambiare ed imboccare saggiamente la strada giusta che è quella della concretezza d’insieme, a tutti i popoli d’Europa, non solo formalmente, ma sostanzialmente uniti e capaci di camminare insieme, pensando al bene comune che richiede protagonismo ed impegno per affrontare le sfide ed i disagi di un tempo nuovo, con all’orizzonte problemi gravissimi e dal Futuro sempre più compromesso e negato.

Bisogna smetterla con gli egoismi di parte, con il falso e bugiardo tentativo di voler far credere che sono gli altri i cattivi; che sono gli altri gli “inaffidabili” e che, loro e solo loro, sono il triste negativo dell’ormai morente insieme europeo, sempre più senz’anima ed incapace di pensare al bene comune, senza il quale ci sarà un’alba sempre più vicina della fine dei sogni di un’Europa Unita, pensata prima di tutto, come Europa dei Popoli d’Europa, un saggio sogno europeo che aveva visto in prima linea l’Italia e gli europeisti convinti, come l’italiano ALTIERO SPINELLI, “protagonista” di un futuro possibile, sogno mai divenuto realtà e cancellato da un insieme europeo con una triste anima sola, purtroppo, facendo male all’Europa dei popoli, un sogno mai realizzato, aggravando tra l’altro, le condizioni economico-sociali di un’Europa tristemente abortita, senza, di fatto, mai concretamente nascere.

La Merkel, in stretta cordata con il francese Macron, con Jean-Claude Juncker, Pierre Moscovici ed i tanti della Commissione oggi in carica, sono sempre più negata ai diritti anche emergenziali dei sofferenti popoli facenti parte dell’Unione, così impedendone, tra l’altro, di esercitare la sovranità del bilancio pubblico.

Siamo ad un’Europa fatta di un insieme che, non sapendosi volere bene, sempre più a senso unico del solo potere franco/tedesco, rema contro la sovranità pubblica, creando diffusamente nuove povertà, nuova disoccupazione e scenari sempre più tristi di un Futuro negato; di un Futuro tristemente cancellato, con un “Noi Europa” in gravi sofferenze umane, sociali e di sviluppo, confuso e barattato da false apparizioni di progresso, dal respiro corto, sempre in affanno ed in attesa di morire, senza lasciare alla gente niente di concreto, se non dei mali in aggiunta ad altri mali, da fine annunciata dei “traditi” popoli d’Europa.

L’Europa, mondo d’insieme dal cambiamento sperato che, poco saggiamente ed in poco tempo, ha abdicato ai poteri forti del solo mondo senz’Anima, economico-finanziario attento a costruire lobbie e privilegi, arricchendo i pochi, a danno dei più sempre più poveri.

Purtroppo, c’è il massimo ed ostinato rigore, senza alcuna forma di ragionevolezza per le regole, spesso da lacrime e sangue, come quelle a base del governo della spesa, ispirata ad un rigore senza senso, con nessuna differenza tra spesa corrente e spesa di investimenti pubblici, necessari per il lavoro e le dovute garanzie di Futuro, sempre più indifferenti e tristemente negate.

L’Italia ha sofferto e non poco di questa situazione con una Commissione (Juncker e Moscovici in testa) che, nonostante la presenza di Mario Draghi, con scadenza del mandato il prossimo 31 ottobre, da feroci “cani di guardia”, soprattutto aggressivi nei confronti del nostro Paese, non hanno mai permesso che si allentassero con una saggia intelligenza del fare, i cordoni della borsa, sempre più strettamente chiusi. Tanto, poco saggiamente attenti alle sofferte esigenze di bilancio degli Stati, con conseguenti gravi problemi per le condizioni economiche e sociali tristemente aggravate, con danni senza soluzioni possibili per le popolazioni, come l’Italia dal Futuro negato che ha visto crescere le sue povertà diffuse e cancellate le attese di Futuro, con una “decrescita infelice” ed un inarrestabile calo della popolazione italiana, che tragicamente vedrà (previsioni ISTAT) nel 2060, ridursi la popolazione, dagli attuali 60 milioni, a soli 30 milioni di italiani.

Una tragedia italiana senza giustificazioni! Una tragedia che trova e tristemente le sue inopportune ragioni di essere, proprio e soprattutto nell’insieme europeo, dove l’Italia, sempre più cancellata, non può fare altro che, senza alcuna possibilità di concreta influenza, chiamare con il giusto nome di “MATRIGNA”, quest’Europa senz’Anima che a breve, oltre alle sofferenze di oggi, dei tanti che vivono maledettamente male la loro vita negata dall’Europa del “rifiuto”, ci regalerà, attraverso le culle vuote e la fuga dei giovani italiani nel Mondo, un’Italia tristemente dimezzata, invecchiata, con i suoi tanti territori degradati ed abbandonati a se stessi e le tante delocalizzazioni produttive, causa di saracinesche abbassate. Il tutto espressione di un’Italia negata, a grave rischio estinzione; tanto, a partire dalla sua CULTURA che si nega all’UMANESIMO, alla comunicazione autentica (con oggi, due milioni di quotidiani su sei milioni in circolazione qualche anno addietro e tante saracinesche del mondo editoriale abbassate), per mancanza di cultura e dei saperi, un tempo cibo di crescita e di sviluppo, producendo e leggendo LIBRI, dalle pagine veicolanti umanità saggiamente ricca di CRESCITA E SVILUPPO.