In libreria “Il combattimento escatologico alla fine dei tempi”

In libreria “Il combattimento escatologico alla fine dei tempi”

Cosimo Cicalese

Don Marcello Stanzione e il diacono permanente Don Lorenzo Ventrudo sono gli autori del libro “Il combattimento escatologico alla fine dei tempi” edito dall’editrice Segno. Questo testo è il compimento della loro trilogia sulla tematica escatologica, gli altri due testi erano: “ 666. Il numero della bestia” e “ L’Anticristo della fine dei tempi sta per arrivare?”, sempre editi dall’editrice Segno di Udine. Scopo di questo terzo libro “Il combattimento escatologico alla fine dei tempi” non è quello di trattare sul ruolo generico della Madonna, degli angeli, dei demoni e degli uomini ma nel loro impegno nel combattimento finale degli ultimi tempi. La finalità, pertanto, non è quella di una trattazione generica e sistematica dell’argomento, ma quella di offrire ai fedeli delle informazioni pastorali, con supporto teologico, utili al loro impegno nel lottare consapevolmente contro le insidie anticristiche.

In contesto dell’imminente persecuzione anti-cristiana già teorizzata con messa in atto dal potere diabolico per mezzo dell’abbinamento del Falso Profeta e dell’Anticristo (Ap 13), i veri cristiani devono essere edotti sui segni del loro tempo per impegnare adeguate strategie pastorali difensive della sana dottrina cristiana e cattolica, in particolare, salvare quanto più anime possibili.

Verrà un giorno in cui il nostro mondo terminerà. Sarà questo il giorno di Dio, il giorno della sua giustizia, del suo trionfo. Dio deve avere l’ultima parola e mostrare ch’egli è il Padrone onnipotente, il sovrano Giudice. Occorre anche che di fronte all’universo, la virtù sia ricompensata, il vizio punito ed umiliato! San Michele avrà un grande ruolo da compiere negli eventi che allora si compiranno. In un modo spettacolare, egli apparirà come il soldato di Dio, il vendicatore dei suoi diritti. Il beato cardinale Schuster in un’omelia sull’arcangelo del 1950 dichiarò: “L’importanza attribuita nella liturgia al culto di S. Michele si comprenderà facilmente quando si porrà mente alla parte principale e all’ufficio attribuito all’Arcangelo nella lotta contro Satana. La battaglia, impegnatasi già in cielo subito dopo la prima ribellione di Lucifero, non è che un episodio staccato d’una guerra lunga ed immane che continua attraverso i secoli, e che costituisce la storia stessa della creazione. Il Verbo di Dio discende in terra, quale fortissimo armato, a rivendicare l’onore sprezzato del Padre suo, e a porsi i Suoi nemici quale sgabello sotto i Suoi piedi. In questa lotta tra il bene ed il male, dove nessuna creatura può essere neutrale, Egli ha per alleati Michele e gli angeli Suoi, la Chiesa e i santi, i quali combattono sotto i suoi stendardi al grido: “Quis ut Deus?”. Dalla parte opposta stanno Lucifero e gli angeli suoi con tutti i loro ausiliari, soprattutto le moderne società segrete, le quali tentano di compiere in terra quello che l’Apostolo chiama “mistero d’iniquità” che va maturando, e che raggiungerà il colmo verso la fine del mondo, prima della parusia finale del Cristo.

Lo svolgimento però di questo piano diabolico d’iniquità, al dir di S. Paolo, adesso viene alquanto ritardato e trattenuto, affinché Dio possa intanto svolgere il piano suo di salvezza e di amore. Secondo l’Apostolo, quella che trattiene adesso e ritarda i passeggeri trionfi di Satana, è una potenza personale, che perciò i teologi identificano con S. Michele, o con la Chiesa Cattolica.

Il demonio, mentre pur si prepara alla lotta decisiva e suprema che intraprenderà contro Cristo alla fine dei secoli, per il momento tuttavia non può fare ciò che vuole: la Chiesa è protetta dall’invisibile assistenza di Michele e degli angeli suoi. Si domanda perché in questa lotta contro il demonio Iddio ci abbia commesso alla difesa degli angeli. La ragione è facilmente comprensibile. Il demonio è uno spirito che nulla ha perduto della nobiltà della sua natura. Perché dunque la lotta non sia sproporzionata, Iddio ha posto a nostro fianco dei difensori della stessa natura di Lucifero, cioè dei puri spiriti, ma che sono assai più forti e potenti di lui”.

La Chiesa chiama temibile quel giorno del giudizio. Beati quelli che, durante la loro vita, avranno chiesto a san Michele aiuto e protezione per non perire in quel giorno di spavento.

Di fronte all’apostasia generale, una luce di speranza è la Madonna.

Siamo in un’epoca di prevaricazione che abbraccia tutti i popoli, le culture più diverse e persino la stessa religione, il che rende imperativo pensare che la missione di Elia debba essere rinnovata con urgenza e zelo raddoppiato. Al tempo di quest’uomo provvidenziale, l’intero Israele correva dietro a falsi dei; oggi, però, si palesa una situazione ancora peggiore. Secoli dopo la Redenzione operata da Gesù, la Civiltà Cristiana viene travolta da un torrente di apostasia che trascina grandi moltitudini. D’altra parte, la crisi radicale negli ambienti cattolici ha raggiunto proporzioni tali che si vede stabilito nel luogo santo “l’abominio della desolazione” (Mt 24,15).

Di fronte a questa cupa prospettiva, c’è solo una via d’uscita: la Vergine dell’Apocalisse, rivestita di fulgente splendore, con la Luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle (cfr. Ap. 12,1). A Lei l’’Altissimo ha affidato la missione di Elia per i giorni che viviamo, missione questa incalcolabilmente più eroica e grandiosa di quella del profeta igneo.

La Vergine, che nella pienezza dei tempi è stata la risposta di Dio alla disobbedienza di Eva, sarà in questi ultimi tempi la sua più sublime vendetta contro il peccato di coloro che calpestano il Sangue Preziosissimo di Cristo. Attraverso i suoi figli fedeli, Ella abbatterà gli idoli di oggi e libererà la Santa Chiesa dalla prigione oscura e purulenta in cui i suoi nemici intendono tenerla, come un muro vivente, visto che non possono distruggerla in virtù della promessa di immortalità che la sostiene (cfr. Mt 16,18).

Dalle purissime labbra di Maria si udiranno esortazioni al coraggio nel santo combattimento della Fede, simili a quelle che si trovano nell’Apocalisse di San Giovanni: “Vidi un altro angelo discernere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore. Gridò a gran voce: E’ caduta, è caduta Babilonia la grande ed è diventata covo di demoni, carcere di ogni spirito immondo, carcere di ogni uccello impuro e aborrito e carcere di ogni bestia immonda e aborrita. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua sfrenata prostituzione, i re della terra si sono prostituiti con essa e i mercanti della terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato. Poi udii un’altra voce dal cielo: Uscite, popolo mio, da Babilonia per non associarvi i suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli. Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Pagatela con la sua stessa moneta, retribuitele il doppio dei suoi misfatti. Versatele doppia misura nella coppa con cui mesceva. Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il suo lusso, restituiteglielo in tanto tormento e afflizione. Poiché diceva in cuor suo: Io seggo regina, vedova non sono e lutto non vedrò; per questo, in un solo giorno, verranno su di lei questi flagelli: morte, lutto e fame; sarà bruciata dal fuoco, poiché potente Signore è Dio che l’ha condannata” (18,1-8).

Maria Santissima, simboleggiata dalla nuvoletta che annunciò a Elia la prossimità della pioggia, risplenderà sulla cima del Monte Carmelo, incoraggiando le schiere del bene e disperdendo i nemici di Dio, al fine di istaurare il Regno di Cristo sulla terra, come annunciò Fatima: “Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà”. Con gli occhi fissi sulla Madonna, sforziamoci con fedeltà e zelo di combattere per la causa di Dio, certi della vittoria. Il giorno della santa vendetta non tarderà, rallegriamoci ed esultiamo, perché la nostra liberazione è vicina. Quando apparirà l’Anticristo, verrà il momento in cui Nostro Signore Gesù Cristo stesso, con un soffio della sua bocca, lo sterminerà. Ma questo momento non sarà affrettato dalla Madonna? Ella dirà: “Ecco, gli ultimi buoni che restano, gridano e chiedano che Tu venga! Vieni, per favore, Tua Madre te lo chiede”. E con il soffio delle labbra di Nostro Signore, la Storia avrà fine. Comprendiamo, allora, la direzione “intercedente” della Storia. Dio dirige tutto, ma la Madonna compie la volontà del Signore ottenendo la modifica dei suoi piani. Così Ella dirige la Storia verso la salvezza degli eletti e la sconfitta totale dell’Anticristo e dei suoi collaboratori.