Giulio Caso
L’ostracismo?
Almeno erano i cittadini, esseri umani, a decidere chi doveva allontanarsi dalla città. Ora è un “programma”, intelligenza artificiale la chiamano. Come se potesse essercene una naturale distinta.
L’intelligenza è intelligenza e basta, senza distinzioni e confronti.
Dunque dicevo dell’ostracismo deciso dagli umani. Oggi, questi umani, o almeno una piccola parte di essi, elabora programmi auto apprendenti. In essi sono stati installati concetti (diciamo così per i tradizionalisti) di cosa è bene e cosa è male. Non esistono punizioni, solo garbati richiami, ma… sotto sotto il sistema compie un’operazione che, il crivello di Eratostene (lo scrivo per menare il can per l’aia, “capisce a me”) era poca cosa, l’ostracismo pure.
Semplicemente vengono spinti, incentivati,  diffusi messaggi ludici (ma anche con la s, tanto fungono da distrazione), quelli vari e panoramici, quelli “popolari” ,…praticamente pappe precotte per non far sforzar la mente, anzi per convogliare i pensieri su cose di ieri. I programmi futuri son per i duri. E, indovinate chi sono i duri?
I vari personaggi ricchi e famosi che sono ben bene in vista?
No, cittadini partecipanti, sono pochi tranquilli, inosservati individui, che non sono “uomo massa” sono individualizzati nelle finalità selettive. Appunto usano “la signora sale o scende” oppure come quei giochini dei recipienti che si riempiono perché collegati, chiudono ed aprono i condotti decidendo, a priori, chi deve riempirsi e chi essere isolato.
Senza altre metafore, ricordo solo l’esperimento di “universo 25” che molto esplicitamente fece intravedere simili comportamenti.
Quelli, però erano topi…, noi umani, saremo capaci di superare questa difficile fase?