Cambiamento italiano non di facciata!

Giuseppe Lembo
Il cambiamento italiano deve essere vero e non di sola e vuota “annunciazione” e/o di facciata formale, che ha, il solo inutile ed insalubre sapore di pierinate che rappresentano in sé un vero e proprio tradimento tra governati e governanti d’Italia, purtroppo e sempre più, espressione di due mondi separati che vivono distanti, l’uno dall’altro; che vivono da indifferenti, l’uno dell’altro, facendosi male e così facendo, negandosi al futuro possibile. Quest’Italia deve essere assolutamente e da subito cambiata; tanto, non solo con un cambiamento di facciata, con nuove leggi senza senso, che non servono assolutamente a niente; occorre rendere concretamente, i diritti dell’uomo e del cittadino, diritti veri. Un vero e proprio baluardo di democrazia, di libertà per una qualità della vita con garanzie concretamente condivise  per tutti e da tutti. Tanto, nel rispetto della dignità umana, un rispetto, purtroppo, sempre più negato dalle profonde e disumane differenze degli italiani, violentemente divisi in categorie di potere e di privilegi che agiscono egoisticamente, spogliando i tanti “poveri cristi italiani” di quella dignità umana che sempre più, appartiene tristemente ai tanti diritti negati. Al nostro Paese, nel cambiamento per il futuro, non servono istituzioni deboli ed autoreferenziali; serve, prima di tutto e soprattutto, un forte sentire italiano, con il dovuto rispetto umano dell’uno per l’altro e con l’assoluto e sacro rispetto di chi è democraticamente investito dell’autorità sovrana di uomini al comando che deve essere sempre e comunque finalizzato al bene comune. Per questo obiettivo è necessario restituire al Paese un potere non unico, ma democratico e condiviso; un potere per la gente, depurato dalle scorie invasivamente velenose di fronti contrapposti di chi assolutamente comanda da una parte e del popolo sovrano dall’altra, che deve silenziosamente ubbidire, senza una parola di troppo; senza aprire la bocca per infastidire il “sacro potere italiano”; un potere sovrano che nessuno può mettere in discussione; un potere che tutto può, nel sacro nome da “uomo solo al comando”. Un Paese sempre più negato al futuro che manca, tra l’altro, del senso eticamente giusto e saggio per vivere insieme; un senso costruito dalle idee condivise che, cammin facendo, devono assolutamente diventare l’insieme di un fare comune che serve all’Italia per guardare avanti con fiducia e così facendo, garantire il futuro di quelli che verranno, figli e nipoti, basato su di un nuovo italiano, con le radici nel passato; nei saperi del passato, da cui ripartire per il giusto cambiamento italiano con governanti rispettosi dei governati ed attenti ai loro sacri diritti di cittadini e prima ancora, di liberi uomini del mondo che vogliono camminare insieme, rispettandosi e da ambasciatori di PACE, costruire ponti di PACE, per un’Italia rigenerata. Per un’Italia protagonista di un nuovo umanesimo, per affrontare, forti dell’orgoglio italiano, il tempo nuovo del Terzo Millennio, con alla base l’Io/Noi, per un insieme umano allargato, da società-mondo, in una Terra-Stato. Questo è quanto pensare e pensare di fare per cambiare l’Italia. Tanto, ridando agli italiani quella dignità da tempo perduta; da tempo, purtroppo cancellata, con un grave, gravissimo  danno per il futuro italiano, fortemente ammalato di un presente, fatto di un avere-apparire che, facendosi male, è assolutamente indifferente all’ESSERE ed ai suoi valori etici di cui non possiamo fare a meno. Bisogna che, il nuovo italiano dia le dovute certezze materiali ed immateriali, garantendo, prima di tutto, a tutti il diritto alla vita; ad una vita di qualità, con la Terra amica e l’uomo attento a rispettarla, al fine di avere un suolo sicuro ed un cibo sano e saporito, con un fare saggiamente solidale degli uni per gli altri. Oltre al futuro materiale c’è da pensare e con forza ad un’Italia nuova anche per l’immaterialità del pensiero, sempre più necessario per costruire il nuovo del sapere italiano (nuovo tecnologico, innovazioni); tanto, partendo dalle nostre radici; partendo dai nostri saperi e dai valori di un’Italia che viene da lontano e che ha saputo fare tesoro di un’umanità in cammino, forte dell’immaterialità dei valori dell’ESSERE che sono assolutamente fondamentali per un mondo nuovo; un mondo purtroppo indifferente al potere italiano, diventando, così facendo, tragicamente e sempre più, un mondo dal futuro negato. Tanto, è necessario; tanto, si è pensato di cancellare rendendoci responsabilmente complici, presi nella morsa di un fare politico paludoso e quasi del tutto spento anche su cose importanti del Paese che si è solo cercato gli spazi assolutamente negativi di una possibile sopravvivenza di comodo, manifestandosi indifferente a tutto quello che gli girava attorno in modo grave ed allarmante, così come il mondo disumano delle complesse problematiche giovanili, un insieme umano in cammino dai diritti negati; assolutamente abbandonato a se stesso e senza possibilità alcuna di un futuro italiano da costruire insieme per quelli che verranno.