Kufurahi essere felice

Padre Oliviero Ferro

Quando guardi negli occhi di un bambino africano, puoi scoprire la felicità. E’ appena là dietro i suoi occhioni che ti guardano come qualcuno venuto da chissà dove. All’inizio sta un po’ sulle sue. Non ti conosce, ma è curioso di sapere chi sei. Poi tu gli dai la mano. Lui rimane un po’ esitante. Poi la tira fuori e te la dà, anche se con un po’ di paura. Ma, vedendoti che anche tu sei un po’ timido, comincia ad abbozzare un sorriso che scatena pure il tuo. Le due mani si uniscono, si intrecciano e qualcosa di speciale scatta d’improvviso. Lui comincia a ridere, guardando il tuo braccio bianco con i peli e lo avvicina al suo. Vorrebbe chiederti come mai sei diverso. Ma gli passa subito. Ha capito che sta per iniziare una nuova amicizia e il suo riso contagioso ti spinge a ridere insieme con lui. Non c’è la televisione per documentare quel momento. Ma ormai è già entrato nei due cuori. Un po’ di felicità ha cominciato a costruire qualcosa di nuovo, di bello, di simpatico. E sono, siamo felici.