La Destra che non sarà

Angelo Cennamo

In questi giorni, complice un convegno organizzato da Fratelli d’Italia a Milano ( le giornate tricolore), si è rianimato il dibattito sul futuro della destra italiana, per la verità mai del tutto sopito, neppure nei tempi di massima espansione elettorale, vale a dire nell’era finiana del pre-Montecarlo. L’appuntamento di Milano, che è giunto a breve distanza dalla sconfitta del Pdl nelle recenti elezioni amministrative, non poteva non avere tra i suoi spunti di approfondimento il superamento del berlusconismo, giunto, se non altro per ragioni anagrafiche, ai limiti della sua migliore rappresentazione, nonostante in molti sondaggi il Cavaliere venga dato ancora per vincente. Cos’è oggi la destra, chi rappresenta, di quali contenuti essa debba riempirsi, sono solo alcune delle domande, legittime, che l’elettorato di Berlusconi prova a porsi, per ritrovare una nuova ragione d’essere e di connotarsi, agli albori della terza Repubblica. Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, alla vigilia delle ultime elezioni politiche, hanno dato vita ad un nuovo partito che recuperasse i valori della componente conservatrice di Alleanza Nazionale, e che, nello stesso tempo, guardasse al futuro senza più l’ingombro del padre padrone Berlusconi, fondatore nel ’94 della destra bipolare di massa, e visto ora come un ostacolo alla sopravvivenza e alla rigenerazione della sua stessa creatura. L’esperimento della Meloni, personalmente, non mi ha mai convinto più di tanto. A cominciare dalla denominazione data al movimento ( Fratelli d’Italia), dalla chiara evocazione risorgimentale, fino ad arrivare ai suoi quadri e ai contenuti valoriali, espressione che di per se’ ha un sapore novecentesco che poco si attaglia al globalismo contemporaneo. Il forum organizzato da i La Russa boys, più che guardare al futuro della destra e alle sue nuove declinazioni, rappresenta una grande operazione nostalgia dove la sacra triplice di : Dio, patria e famiglia non scompare del tutto ma viene riciclata sotto altre forme. Non è con i tricolori e con le fanfare dei bersaglieri che si coniuga la destra moderna, come pensa la giovane Meloni, ma con contenuti nuovi che non rispondano per forza all’esigenza di marchiare il territorio con lo spettro sempre presente dell’i-den-ti-tà, altra parola cult della vecchia destra post missina. Cos’è  oggi l’identità italiana? Quella cristiana di chi a messa ci va solo per le feste di Natale e per la prima comunione dei figli? O quella della famiglia fondata sul matrimonio, nonostante nel centro nord le convivenze abbiano superato numericamente le unioni matrimonili? E’ forse italiana l’identità che rifiuta l’idea di riconoscere come coppia anche due omosessuali? O peggio, quella che nega a chi è nato e vissuto per oltre un decennio nelle nostre città la meritata cittadinanza? La destra del futuro è e dev’essere ben altro, e come sua unica connotazione e ideologia deve avere la libertà. Libertà dallo Stato invadente e dalla burocrazia asfissiante, libertà dal pregiudizio e dalla pedagogia pubblica che non perde occasione per insegnarci cos’è bene e cos’è male ( si pensi ad esempio all’idea di chiudere le sale giochi e di bandire le slot machine). Libertà dal politicamente corretto e dal conformismo, e qualche volta anche libertà di sprenacchiare la tradizione che ci obbliga ad essere sempre uguali, nonostante il tempo scorra velocissimo.  

 

3 pensieri su “La Destra che non sarà

  1. Caro Angelo, se non si risolve l’ enigma di sempre: cosa sia la Destra, non si andrà avanti. La Destra liberale,giusnaturalista,individualista,relativista o la Destra storica,epica,sociale,postfascista,evoliana? Sono due concetti di Destra assolutamente in contrasto tra loro.

  2. Perdonatemi ma non posso tacere, non posso che intervenire per chiarirvi con forza che La DESTRA, quella vera e non quella voluta dalla Vs pseudo Liberal Democrazia è solamente ……………

    Slancio vitale, Volontà di potenza, Spiritualismo laico, Estetica della politica, Saldezza morale, LEALTà, ONORE, FEDELTà alla parola data, COERENZA con i propri ideali, AMORE verso il proprio popolo, capacità di SACRIFICIO, Religiosità GUERRIERA che ha improntato di sé la civiltà europea e in nome di questa spiritualità e dei suoi valori accettare la lotta contro la decadenza dell’Europa Cristiana.

    Essere di DESTRA significa vedere la natura decadente dei miti razionalistici, progressisti, materialisti che preparano l’avvento dalla società plebea, regno della quantità, la tirannia delle masse anonime e mostruose.

    -Ancora—

    – La Vera Destra moderna non può essere che Spirituale e Tradizionale centrata su pochi ma fondamentali punti:
    Stato nazionale del lavoro,
    Corporativismo,
    Socializzazione,
    contro le privatizzazioni dei servizi pubblici
    No allo smantellamento dello stato sociale,
    Difesa della produzione, della lingua italiana e della famiglia tradizionale( uomo/donna),
    Controllo pubblico della Banca d’Italia e proprietà popolare della moneta(Auriti),
    Nuovo ruolo internazionale dell’Italia fuori della Nato ma integrata e organica all’interno di un’Europa indipendente forte politicamente ed auto sufficiente economicamente.

    – ———–Questa è DESTRA, solo e solamente DESTRA.

    Chi ha tradito, chi si è venduto, chi ha buttato alle ortiche la memoria dei tanti giovani camerati morti( il 07 Luglio sarà ricordato i 41 anni dell’assassinio di Carlo FALVELLA ) NON è DEGNO DI DEFINIRSI DI DESTRA.
    Basta con il rastrellare qualche meschino consenso riproponendo un passato che non fa più parte della loro/vostra storia.

    Voi…….Loro ——–siete ….sono ———-altro.

    Fate una cosa apprezzabile ai più……chiamate la vostra “area”………diciamo……..un nome a caso: …….Pasquale (Totò insegna).
    In questo modo, ne sono certo, darete il meglio ….e
    in bocca al lupo

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