Bracigliano: convention “Religione a scuola, fede o intercultura?”

MariaPia Vicinanza

Un incontro organizzato dal nostro quotidiano,  col patrocinuo dell’amministrazione comunale, svoltosi presso la sala consiliare ieri sera, condotto dal nostro direttore responsabile Rita Occidente Lupo. In apertura, il saluto istituzionale della presidente del consiglio comunale Linda Corvino, a far gli onori di casa. Poi è toccato a Padre Giovanni Caruso, guardiano delConvento fracescano, tagliare il nastro di partenza della religiosità da portare avanti a scuola, nella docenza specifica d’una disciplina cha ancora  riserva punti interrogativi normativi. Un insegnamento che nel rispetto dell’intercultura, s’apre a valori universali, che sia nell’accezione cattolica, che in quella laica, ispessiscono la maturazione dei discenti, da uomini e cittadini. Di tale avviso la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Barra di Salerno, AnnaMaria Grimaldi, che ha messo in nuce come nel tempo il docente di religione abbia mutato il suo identikit iniziale, aprendosi sempre ulteriormente ad una visione laicale dei contenuti da trasmettere. Ma confessionali, lasciando ai singoli l’opportunità d’avvalersi o meno d’un approfondimento ai cardini di quella un tempo stimata religione di stato, dall’indomani dei Patti Lateranensi. “Ogni tanto qualcuno azzarda riforme insensate-il preside Aurelio Di Matteo, impegnato anche a lungo nel Sistur- non tenendo presente la fattibilità ed il contesto. Solo in Italia ci si pone il problema della docenza della religione, ignorando che quasi in tutti gli altri Paesi, esiste l’obbligo di frequenza della propria. I valori del Cristianesimo, formativi e pertanto, come la lotta al Crocifisso vide una querelle sterile, così ora sembra fuori luogo il recente commento di Profumo a riguardo.” Quella della religione, ancora disciplina orfana di classe di concorso, Giovanna De Luca dello Snadir e precariato ancora per molti docenti, non rientrati nel concorso di anni fa, per immissione nel ruolo d’appartenenza. Inoltre, molti incaricati non percepiscono lo stipendio, il che crea un gap a livello verticistico. Molti insegnano con amore e pertanto meritano la giusta mercede, ha rimarcato il direttore Lupo, senza scaricar responsabilità su altri. In merito ai contenuti da trasmettere, ognuno si colloca con la platea che ha di fronte, a seconda della propria formazione, della propria capacità didattica e della propria intelligenza, che gli fa tastare il polso dell’audience, se appartenenti o meno al credo cattolico.