Uno, nessuno, centomila

Angelo Cennamo

Berlusconi; non è un romanzo di Pirandello, ma il tentennamento più indecifrabile della politica italiana, da alcuni mesi a questa parte. L’amletica personificazione del dubbio, o la personificazione del dubbio amletico ( anche questo è un dubbio) tradotta nel politichese di fine impero dall’uomo più decisionista che avevamo conosciuto nei palazzi romani negli ultimi vent’anni. Cos’ha in mente il Cavaliere? Cosa ha deciso di fare per resuscitare un Pdl tragicamente slanciato verso il basso, come ci dicono tutti i sondaggi, anche quelli più vicini alla destra? Le notizie che rimbalzano dai giornali e dalle televisioni sono alquanto contraddittorie, e quasi sempre smentite il giorno seguente, o dal diretto interessato o da chi ne fa le veci. “Ho un’idea pazza : stampiamo l’euro con la nostra zecca!” Aveva detto la settimana scorsa l’uomo del bunga bunga. Ma le agenzie non hanno fatto in tempo a battere la nota che il “visionario” innamorato di Erasmo se l’era già rimangiata : “La mia era solo una provocazione”. C’è poco da fare, quel diavolo di un Cav non smette mai di stupirci! L’impressione, però, è che stavolta nel suo magico cilindro il Mandrake di Arcore non abbia più conigli da pescare. Chi gli è vicino, infatti, lo descrive come abulico, quasi disinteressato alla politica. La verità allora potrebbe essere più amara di quanto sembri, e qualcuno dovrà pure farsene una ragione : Berlusconi si è stufato, punto! Sarà un bene o sarà un male? E qui i dubbi diventano almeno due. La lettera sfogo di Renato Schifani al Foglio di Ferrara, con la quale la seconda carica dello Stato invitava il presidente del suo partito ad uscire dal caos e a prendere le distanze da chi agita lo spettro del voto anticipato, ipotizzando la formazione di liste civiche ad civettam, sembrava avesse colto nel segno. Ciononostante, non crediamo che Berlusconi voglia per davvero rinunciare alla possibilità di allargare i confini della sua creatura attraverso una rete di altri movimenti satelliti reclutati dalla società civile ( si dice da Bertolaso). E così tra un annuncio e una smentita di primarie, uno spacchettamento alternato ad un ricompattamento, la ricostruzione della destra liberale resta ancora in alto mare. Il partito cambierà nome? Non più. Alfano sarà il nuovo leader? Non è detto. Arriveremo a modificare la costituzione introducendo il semipresidenzialismo, ovvero la più grande novità politica dopo il big bang? Boh. Ma soprattutto : Berlusconi resterà ancora in campo, magari per giocarsi l’ultima chance per il Quirinale? Mago Otelma, il caso scorpio è tuo!

 

Un pensiero su “Uno, nessuno, centomila

  1. @Angelo:

    lo dico sinceramente, da non elettore del PDL: ma se ci devono sostituire Berlusconi con Montezemolo, preferirei Berlusconi!

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