Il processo breve e i linciaggi

Angelo Cennamo

In queste ore, a Montecitorio e dintorni è scoppiata una bagarre che ha pochi precedenti nella storia della Repubblica. All’interno del palazzo si vota il ddl sul cosiddetto “processo breve”, ultimamente ribattezzato “prescrizione breve”. Il nome cambia ma la sostanza è pressochè la stessa. Per venire incontro ad una richiesta dell’unione europea che contesta al nostro Paese l’eccessiva durata dei processi, la maggioranza di governo ha deciso di accorciare i tempi della prescrizione, ma solo per determinati reati ed in favore di imputati che non risultino recidivi. Tra questi figura, guarda caso, il nostro presidente del consiglio. Una volta approvato il ddl, il premier si vedrebbe azzerare almeno un paio dei processi che ha in corso. Di sicuro quello in cui è accusato di corruzione in atti giudiziari per aver comprato la reticenza del testimone David Mills. L’avvocato inglese è già uscito indenne dallo stesso procedimento giudiziario per effetto dell’intervenuta prescrizione del reato. La posizione di Berlusconi venne, invece, stralciata da quella del suo coimputato per dare seguito al Lodo Alfano e al legittimo impedimento, entrambi bocciati dalla consulta per ragioni di anticostituzionalità. Per il cavaliere, dunque, la mannaia della prescrizione è slittata a gennaio 2012. Entro quella data, Berlusconi non potrà nè essere condannato nè essere assolto con sentenza definitiva, non ce ne sarebbe il tempo. Ma un’eventuale condanna, sia pure in primo grado, potrebbe bastare a decretare la fine della legislatura e, considerata l’età avanzata, anche la carriera politica del presidente del consiglio. Un azzardo che ha indotto i parlamentari di Pdl e Lega a modellare la brevità del processo sulla figura e la condizione del loro leader. L’operazione, ovviamente, non è passata inosservata tra i banchi dell’opposizione che ha scatenato nell’aula di Montecitorio una contestazione a dir poco vivace. Il ddl sul processo breve, insomma, è finito nell’occhio del ciclone per la sua “subdola” implicazione personale, l’ennesima, secondo la sinistra, da quando il cavaliere è sceso in campo. E’ una legge ad personam? Sì, lo è. Si può obiettare che a certe iniziative giudiziarie si risponde con leggi di questo tipo e che nel processo Mills l’impianto accusatorio è talmente debole da destare più di un sospetto? L’obiezione può essere fondata. Ma se il parlamento dovesse approvare il disegno di legge, così come è stato architettato, non sapremo mai se il capo del governo italiano è o meno un corruttore. Non è una questione da poco : il dubbio peserebbe come un macigno sulle coscienze di chi crede ancora nella civiltà del diritto e nel valore della politica. Fa bene allora l’opposizione a protestare e a gridare allo scandalo? Le contestazioni di Bersani e compagni stavolta appaiono più che legittime e non possono essere tacciate di mero antiberlusconismo, come sovente accade a ragion veduta. Lo sono, però, ad una condizione : che restino confinate nelle aule parlamentari e che non si trasferiscano nelle piazze rumoreggianti o per le strade. Il linciaggio subito dal ministro La Russa a pochi metri dall’ingresso di Montecitorio, ad opera di un gruppo di livorosi di sinistra, aizzati da qualche sciagurato parlamentare del Pd, è stato uno spettacolo indecoroso che ci ha ricordato un altro brutto precedente : l’aggressione subita da Bettino Craxi all’uscita da un noto hotel della capitale. Ieri Craxi, oggi Berlusconi. Il copione della sinistra più rancorosa e piazzista non cambia. Si invoca la costituzione a giorni alterni e solo quando fa più comodo. Ma una legge, per quanto brutta o sbagliata sia, si può modificare, abrogare o annullare soltanto nel rispetto delle istituzioni democratiche e dello stato di diritto. Male il Pdl. Male il Pd.   

 

 

 

Un pensiero su “Il processo breve e i linciaggi

  1. dopo la fiducia, clamorosa, con tanto di passaggio di nemici acerrimi dell’idv dall’altra parte della barricata, ogni giorno che passa ci fa rendere conto che fù una vittoria di pirro. uno alla volta sono scomparsi i ministri più attivi e frastornanti, per esempio mi chiedo che fine hanno fatto i brunetta e i gelmini?
    è evidente che oggi l’attività parlamentare è totalizzata da questioni di natura privata, mai come in questi giorni, dall’inizio di questa legislatura, è stato ricorrente discutere se il “piccolosciupatoredi giovanitopineegiziane” sia vittima o addirittura perseguitato e se l’entità di queste persecuzioni sia mai stata raggiunta prima.
    noi che noi gli siamo amici, a noi che non ci è mai piaciuto e forse di recente l’abbiamo accettato perchè “tanto sono tutti uguali” oggi possiamo fare il mea culpa. oggi constatiamo che mentre ai confini di casa nostra brucia tutto noi discutiamo se fare o meno una leggina per iddu.
    oggi costatiamo che mentre l’italia sta per essere invasa da migliaia di disperati in cerca di speranza e non è in grado di provvedere al ristoro, e non sa come comportarsi, nel nostro parlamento volano vaffanculo e lanci di tesserini che farebbero tappare le orecchie agli abitanti dei quartieri più popolari di marsiglia.
    oggi mentre le decisioni sul “nostro giardino” sono prese senza invitarci alle riunioni di condominio perchè i nostri condomini hanno già preso atto che questo governo non c’è più ci chiediamo: finirà questa agonia? oppure dobbiamo aspettarci che tutto crolli?
    in questi giorni ricominceranno le manifestazioni a difesa della costituzione alle quali penso i partecipare perchè per me è come respirare un pò di aria pulita e di buon senso.
    solo un piccolo appunto, un modo diverso di vedere gli accadimenti, a me è parsa molto più grave e deplorevole la piccola manifestazione davanti al tribunale di milano rispetto a quella davanti a montecitorio, e credimi non sono un rivoluzionario.

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