Carceri che scoppiano!

di Rita Occidente Lupo

Rieducare attraverso la reclusione. Questo lo scotto da saldare alla giustizia, dinanzi a crimini di cui s’è autori. Ma, nel nostro Paese, le case dello Stato, quelle che un tempo impedivano il rapporto col resto del mondo e che davan diritto a mezz’ora d’aria, per poter respirare fuori dalle celle, straripano. La massiccia popolazione carceraria, tra carenze di spazi e personale. Le precarie condizioni igienico-sanitarie, acceleratori  spesso di suicidi. Sul territorio nazionale, 206 istituti di pena, con regolare sovraffollamento:  migliaia i ricorsi alla Corte Europea, contro le condizioni di vita inumane.  Stratificata la mole: il 43,7%  imputato. Record assoluto, in Europa. Le donne, quasi il 5%: madri di minori, tra il chiuso anche i propri piccoli, appoggiati ad asili nido.  Costo medio per un detenuto, 113 €; per pasti, igiene e trattamento rieducativo, 7,36 €. L’allarme, ormai da tempo! E se l’ergastolo, pena massima, dinanzi al crimine, con i suoi trent’anni coarta, l’incapacità di poter vivere dignitosamente la pena, rende irrespirabile, non solo nella stagione stiva, il clima delle case circondariali. Nell’ambito del welfare e d’una presa d’atto che, i reati, punibili alla luce del codice civile, debbano essere espiati, la presa in carico, con protocolli d’intesa tra il Ministro della Giustizia e le diverse figure referenziali territoriali nei giorni scorsi, di spazi atti al contenimento. Dalla Lombardia, al tallone del Paese, l’esigenza che ci possa esser maggior respiro, per chi deve vivere la detenzione. Che con il rincaro straniero, registra sempre maggiori problematiche, per la commistione etnica. Detenuti marocchini al primo posto, seguiti da tunisini e romeni. Al fine di scongiurare che siano le stesse sbarre, a giustiziare con la morte, si attende che vengano segnali forti a riguardo, proprio dalla classe politica, che  guarda tutto, ma non interviene ancora massicciamente.
 

 

4 pensieri su “Carceri che scoppiano!

  1. Direttrice, ha ragione. In Italia si sprecano soldi costruendo autostrade fantasma e compagnia bella ma carceri a misura d’uomo no. Si ricorre all’indulto quando sono troppo piene e poi finisce come sappiamo. La classe politica non se ne occupa perchè i detenuti non interessano a nessuno.
    Ester

  2. Concordo pienamente con Ester per quanto riguarda gli sprechi italiani che non sono semplici errori ma disegni criminosi perché qualcuno ci ha guadagnato e tanto. Un detenuto costa troppo e, secondo lei, direttrice, pensa davvero che il carcere educhi qualcuno? Io ho i miei dubbi. Non ho dubbi sul fatto che un detenuto debba lavorare non solo per pagarsi la “pensione” ma anche per risarcire parte del danno causato. Comincino a stornare i soldi spesi in frivolezze quali “l’Isola dei famosi” o per le “mininaie” e a costruire carceri invece di ricorrere all’indulto. Il ricorso all’indulto è stato un fallimento che è costato caro alle sinistre. Che mandino soprattutto nelle carceri dei loro paesi gli stranieri che delinquono.
    Giangastone

  3. Tante volte mi sono anch’io chiesto perchè ai carcerati ,soprattutto quelli che hanno commesso falli che gli costano pene severe , non gli si dia un lavoro da fare a favore della società. Vi sarebbero tante cose da fare , rendendoli utili , visto che stando li in carcere senza far niente, oltre a non ricondurli alla saggezza , li si lascia a languire in un carcere nella pateticità dello scorrimento della propria vita. Per questo bisognerebbe dargli più libertà di movimento per farli lavorare a favore della società, così da renderli speranzosi per una maggiore serenità durante e dopo aver scontato la pena. Cordialità

  4. la colpa è dei magistrati che metteno dentro anche per furti di galline e rilasciano feroci assassini in recidiva , vergognatevi giudici

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