Genova: De Andrè ricordato con una mostra a Palazzo Ducale

 Giovanna Rezzoagli

Chiude oggi a Genova la mostra allestita a Palazzo Ducale per commemorare Fabrizio De Andrè a dieci anni dalla sua scomparsa. In tutta la Liguria molte le iniziative che si sono susseguite, da gennaio ad oggi, per ricordare questo poeta della musica che in tante canzoni ha dato voce agli ultimi. Ne “La città vecchia” l’artista canta: “ Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi/ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi,/una bimba canta la canzone antica della donnaccia/quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.(…) Se tu penserai, se giudicherai/da buon borghese/li condannerai a cinquemila anni più le spese/ma se capirai, se li cercherai fino in fondo/se non sono gigli son pur sempre figli/vittime di questo mondo.”Don Andrea Gallo, prete di strada come ama definirsi lui stesso, nel presenziare tra i vicoli di cui De Andrè cantava ha proposto di intitolare alla “Libertà” la piccola piazzetta senza nome che si trova dietro quei vicoli. Amico personale del cantautore, Don Gallo da voce a chi non la ha più, o forse, mai la ha avuta. Grazie Don Gallo, perché a ottanta anni sei voce di libertà, mano tesa e carità, quella costruita con i fatti e non con le parole.