Parola…alle urne!

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Il silenzio…la quiete dopo la bombardante tempesta nella caccia al voto. Di cotte e di crude sotto il sole! Una campagna elettorale che ha sferrato strali soprattutto giudiziari: affondando il dito nella piaga della legalità dei singoli. Chi senza reati…candidabile. Liste pulite! Inizialmente il dictat berlusconiano, smarritosi per strada. Incuneato in nominativi dell’ultim’ora, infilati in lista senza che chi di competenza, ne sapesse nulla. Semplicistiche spiegazioni: come quelle dei ribaltati nell’arena del Pdl, dopo esser stati servi del centro-sinistra pubblicamente. Dopo aver consumato pasti luculliani ed aver vissuto di prebende offerte anche dalla pregressa amministrazione provinciale: ora marinai d’altre vele. Quella, sperano, della vittoria azzurra. Voltagabbana speranzosi d’esser eletti! In quanto a titoli e competenze, per molti il vuoto. Saltimbanchi teatrali, dopo unzioni provinciali, addirittura sfidano la piazza per  Palazzo Santa Lucia. Chi è passato poi per aule giudiziarie, con disinvoltura chiede un consenso “di coerenza”. Una campagna elettorale menzognera, per dei volti vecchi e nuovi, che ha registrato applausi a collusi e bisato inquisiti. Chi più ne sa, più ne metta. Non è mancata qualche  nota stonata, tra reminescenziali accuse alla Prima Repubblica, nel constatare che vecchie leve,  De Mita, Cirino Pomicino, Antonio Valiante, a starsene in disparte, proprio non ci pensano. Ma quale stoffa mostra la Seconda? Quale competenza politica, in acrobati che pensano solo dove saltare in ogni competizione, per collocarsi? E mentre Santoro spara a zero sulla libertà d’informazione, sul monopolio mediatico da una sola parte, purtroppo anche la classe giornalistica nostrana, ha sgranato gli occhi per vedere quale poltrona gli potesse essere confezionata, passando all’altra sponda! Senza dignità d’immagine nè perplessità di sorta, addirittura dai palchi, accanto a papabili unti. Il cambio di casacca, made centro-destra, non sembra aver sgranato le maglie del centro-sinistra, dove semmai l’emorragia di presenze, migrata alla sponda opposta. In barba ad ogni ideale, ad ogni ideologia, oggi più che mai confusa e contraddittoria, l’opportunismo ancora  padrone. Determinati personaggi, pongono steccati per il proprio tornaconto, non tutelando altro che la propria sedia, altro che volontà di servire! Forse più di qualcuno ha spalancato gli occhi e l’astensionismo, per la mancanza di convinzione elettorale, la sua sirena. La paura che in tanti disertino le urne anche oggi, insiste! Alla luce dell’empasse attuale, rincara la mole degl’indecisi, gap delle vittorie democratiche! Occorrerà mutare davvero rotta: ma nella classe politica, per poter meritare la fiducia, che non si svende da un palco, ma si conquista! La risposta, dalle 13 Regioni tra le 49.862 sezioni, in 4 Province – Imperia, l’Aquila, Viterbo e Caserta, nelle 1.893 sezioni, dalle comunali, in 462 Comuni delle 4.434 sezioni.