Personaggi africani: cercatori d’oro e di minerali preziosi

Personaggi africani: cercatori d’oro e di minerali preziosi

Padre Oliviero Ferro

Lo sanno tutti che il Congo è pieno di ricchezze naturali (oro, cobalto, coltan e altri minerali preziosi). Ma tutte queste ricchezze non rimangono alla gente, ma vengono sfruttate da imprese straniere (Europa, America e Cina). Ma chi ci lavora, è pagato da fame. Da quando è scoppiato (sono decine d’anni) l’accaparramento alle miniere e ai minerali che servono, anche nel mondo dell’informatica, per le vetture elettriche e anche il comperare le terre (land grabbing) e le sorgenti di acqua (water grabbing), molti uomini hanno lasciato le loro case per andare a lavorare. Anche dalla zona del lago Tanganika, molti sono partiti, lasciando la famiglia. Sappiamo anche che in queste miniere ci lavorano dei bambini. Soprattutto nelle miniere d’oro, e ora anche in quelle di minerali preziosi, si lavora per estrarre ciò che porterà guadagni ai commercianti e agli agenti stranieri. Chi ci lavora ha diritto a un misero salario, a mangiare in qualche modo. Non manderà i soldi alla famiglia rimasta a casa, ma spesso lo utilizzerà nel bere, nella droga e nella prostituzione. La famiglia perderà le tracce della sua presenza e non potrà fare altro che piangere. Lo stesso vale per i bambini che,essendo piccoli, possono entrare più facilmente nelle gallerie. E quando piove forte (molte volte succede), finiscono sepolti dalla terra e nessuno li potrà piangere. Il business (gli affari) devono andare avanti. Morto uno schiavo (piccolo o grande), ce ne saranno altri pronti a rimpiazzarlo. Naturalmente queste miniere e i campi dove sono raccolti questi operai-schiavi sono custoditi da guardie armate che non esitano a sparare su chi cerca di fuggire da questo inferno. Noi cerchiamo di dare una mano alle famiglie, ma sono tante. Qualcuno che è nei dintorni di queste miniere, cerca di entrare per fare qualcosa, ma è molto difficile. Le guardie non guardano in faccia a nessuno. Eseguono gli ordini di chi li paga. E così il Congo, come altri stati africani, che è pieno di risorse naturali, va sempre peggio. Chi ne approfitta sono quelli che stanno al potere e che si dividono i guadagni con le multinazionali.