Campania: Sanità “infelix”, tetti di spesa da incrementare non a pioggia!

Campania: Sanità “infelix”, tetti di spesa da incrementare non a pioggia!

Rita Occidente Lupo

Situazione sanitaria al collasso per pazienti che lamentano lunghe file d’attesa presso Centri accreditati. Infatti, in Campania, già esauriti i tetti di spesa per le prestazioni sanitarie erogate dalle strutture convenzionate. Sono molte le strutture che lamentano d’aver risorse a lumicino, in quanto già agl’inizi mensili si vedono investiti da una raffica di richieste da non poter soddisfare in tempi brevi, proprio per la carenza di fondi assegnati. Il j’e accuse dei cittadini, verso la Regione, che sembra nicchiare dinanzi al sacrosanto diritto all’assistenza gratuita. E così tanti, dovendo per controlli di routine o per esami laboratoriali, ricorrere a Centri convenzionati, lamentano di non poter sborsare quanto necessario, perché semmai vivono tirando le spese mensili con la pensione sempre più raggrinzita dal caro vita! Il meccanismo di finanziamento regionale delle prestazioni di analisi di laboratorio, delle indagini diagnostiche (tac, ecografie, radiografie ecc,) e delle visite specialistiche presso le strutture convenzionate, non funziona come dovrebbe, checché se ne dica, in quanto non risolve il fabbisogno!

Il budget viene pertanto prosciugato quasi ovunque entro il 10 di ogni mese. In pratica, in dodicesimi, ogni trenta giorni, si ripresenta quello che un tempo si verificava a fine anno, quando per tre o quattro mesi l’assistenza in convenzione restava al palo. E tutte le strutture si ritrovano a secco, invitando i pazienti a prenotarsi… senza fretta!!

Anche la lista d’attesa dilazionata, tuttavia, di mese in mese, finisce per superare ampiamente i tempi medi fissati dalle linee guida nazionali. Occorre pertanto provvedere autonomamente, chi può permetterselo, a controlli sanitari o a cure anche chirurgiche. Non potendo legittimamente fruire d’ aiuto e d’ assistenza gratuita. Soluzione? Incrementare i tetti di spesa a Centri che vantano eccellenze sia di personale che di macchinari. Guardare alle grosse Aziende sanitarie, che continuano ad erogare specialistica di qualità, vantando un nutrito team di personale e macchinari all’avanguardia. Ricorrere al privato, perché il pubblico non esaudisce, è vergognoso! Questa la lamentela corale che da tempo costituisce il leit motiv tra l’allentamento di Covid e misure anti.

Occorrerebbe elargire fondi non a pioggia, ma mappare i Centri che maggiormente offrono servizio alla popolazione ed erogare a tali strutture maggiori risorse. In tal modo s’accorcerebbero le snervanti liste d’attesa, la diagnostica potrebbe offrire in tempi utili referti anche preventivi, come giusto che avvenga. Senza discrimine, ma guardando alla realtà, anche in città esistono tante Strutture, che vantano scarso personale o macchinari fatiscenti. Ed altre invece, come per esempio I Centri Verrengia, diretti dal Prof. Domenico Verrengia, che dall’ultima macchina, Coronaro Tac, al mammografo, potrebbero espletare in tempi brevi le indagini, se avessero i necessari contributi per le massicce richieste quotidiane. L’augurio è che il Governo possa rivedere anche regionalmente la Sanità e che la Campania possa ripristinare l’appellativo “Felix” anche in tale campo!