Uomini e donne

Uomini e donne
Giulio Caso
Anni fa, molti anni fa, nelle riunioni dei gruppi femministi,
come: “Sebben che siamo donne”, ricorreva il motto “non c’è cosa più trista dell’uomo femminista”.
Cioè, anche apprezzando la partecipazione maschile alle manifestazioni, c’era una sorta d’ironica diffidenza, sulla loro convinzione e azione per una perfetta uguaglianza nella società. Oggi le cose son cambiate, …o no?
Le battute sessiste, ripetute poi, che alla fine annoiano, hanno fatto il loro tempo.
 E sondiamo l’animo degli uomini che probabilmente dovranno rimettersi alle decisioni della loro alleata prevalente nei voti.
Si fa per celia, ma saranno pronti alla parità dei ruoli?
Si spera, nel solo interesse del bene comune, per le grandi, delicate e gravi, difficoltà internazionali, che sia così.
Anzi, sempre indipendentemente dalle convinzioni politiche, che il ruolo, se ci sarà, per la prima volta nella storia italiana,  di premier per una donna, sia vantaggioso per scelte tattiche e strategiche, sia in economia che negli equilibri fra nazioni.
Dopo le elezioni, democrazia  vuole, che si accetti il risultato, anche facendo dura e costruttiva opposizione.
È un momento, a dir poco difficile.
L’orizzonte è ombroso, bisogna essere uniti, uomini e donne, per decidere come ben orientarci nelle, delicate, azioni future.
Speriamo bene.