Racconti africani: la morte del figlio del re

Racconti africani: la morte del figlio del re

Padre Oliviero Ferro*

Una volta stavamo andando con il catechista a visitare una piccola comunità sulla montagna. Vedendo la chiesetta, ci disse se volevamo sapere perché i cristiani tanti anni fa l’avevano costruita. Naturalmente fummo subito tutti d’accordo. Allora lui cominciò: ”Una volta c’era un ricco. Aveva campi, mucche, case e altre cose, oltre a molti servitori. Ogni anno, verso il sesto mese, mandava il suo servo a raccogliere i frutti del lavoro di tutti. E ogni volta tutti davano quello che avevano prodotto. Però accadde che il lavoro cominciò a diventare faticoso. Il sole era troppo forte e non c’era acqua per gli animali.

I servitori cominciarono a mormorare contro il padrone che li aveva lasciati senza acqua e cibo. Arrivò il sesto mese e il padrone mandò il suo servo. Ma gli altri si rifiutarono di consegnare i frutti, anzi lo picchiarono duramente. Al suo ritorno, il padrone ascoltò quello che era successo e ne mandò altri. Però furono picchiati e cacciati via. Alla fine, il padrone decise di chiamare suo figlio e gli disse:”Byamungu, tu conosci la situazione dei servitori. Va’ da loro e prova a farli ragionare. Devono smetterla di comportarsi in questo modo e devono tornare al lavoro”. Byamungu gli rispose: ”Se rifiutano, cosa faccio? Ho sentito che hanno picchiato e ucciso diversi servitori. Ho paura”. Il padre gli rispose: ”E’ vero. Tu sai che il tuo lavoro deve essere fatto con gioia insieme agli altri, anche se c’è da soffrire”. Byamungu andò.  Ma i servitori, vedendolo, si dissero tra di loro: ”Attenzione, sta arrivando l’erede. Dobbiamo ucciderlo, così il padre ci darà tutta l’eredità”. Così fecero. Quando il re ricevette la brutta notizia, li fece chiamare e disse loro: ”Perché lo avete fatto?”. Risposero: ”Perché tu, padrone, ci hai lasciato senza cibo e senza acqua”. Ma il padrone si adirò molto e prese una decisione: ”Voi volevate avere tutte le mie proprietà, invece di lavorare. Siete licenziati. E tu, capo dei servitori, fa’ conoscere a tutti queste mie parole. Io, grande   signor, cerco dei veri servitori. Chi è pronto, venga e lavori con gioia. Io voglio lavorare con persone vere, che vogliono costruire un mondo nuovo. Voi, soldati, prendete questi servitori e fate quello che deve essere fatto”. Così, dopo due settimane, il padrone insieme ad altri nuovi servitori, costruirono questa piccola chiesetta in ricordo di Byamungu”.

*missionario saveriano