Salerno: bagni salubri…a Lido Fusandola?

Salerno: bagni salubri…a Lido Fusandola?
Gaetano Perillo
Alla foce del rio Fusandola in una assolata mattinata di luglio scene a dir poco paradossali, che purtroppo si ripetono quotidianamente.
In effetti, l’acqua che si versa in mare provenendo da quel rio e dall’adiacente scarico fognario, convoglia solo residui inquinanti. Non si tratta quindi di “chiare, fresche e dolci acque”, bensì di acque torbide, fangose, aventi in sospensione rifiuti di vario genere, quasi una pattumiera galleggiante che scorre lentamente verso il mare.
Eppure, numerose persone, incuranti di tutto ciò, sostano nei pressi della foce a cielo aperto o addirittura si bagnano nello specchio d’acqua antistante, convinti forse che quell’acqua contenga proprietà curative, assimilabili ad un salutare bagno termale (?!)
Magari c’è anche qualcuno che esclama: “E naufragar m’è dolce in questo mare”!!
In tutta evidenza, si spiega così il motivo per cui, in ossequio ad un … democratico rispetto della volontà popolare, i responsabili a vario livello appartenenti ai pertinenti settori dell’Amministrazione si astengono dal prendere iniziative atte a salvaguardare la salute dei cittadini, nonché a dare un assetto decoroso a quegli spazi, che appaiono decisamente in condizioni inaccettabili ed esteticamente in contrasto con l’area circostante.
Sorprende intanto che non siano state attuate neppure due semplici misure di prevenzione igienica: e cioè l’esposizione di un cartello di divieto della balneazione in quel tratto di mare  e la contestuale posa in opera di boe e cavi per vietarvi l’accesso.
Vano anche sperare in efficaci e sistematiche  azioni di depurazione e pulizia a monte, onde dare un aspetto decente e accettabile all’acqua che scorre in quell’alveo, e neanche in periodici interventi a valle, per liberare la foce dall’insabbiamento provocato dal moto ondoso del mare.
Tanto meno che qualcuno si faccia promotore di una soluzione radicale, efficace anche dal punto di vista estetico, e cioè quella di prolungare la tombatura del rio oltre la battigia e di intubare la corrente d’acqua facendola sfociare al largo, dove la presenza di correnti marine faciliterebbe la dispersione di eventuali residui inquinanti ancora presenti. Non si tratta di una novità: in tante località marine esistono soluzioni di tal genere.
Attuando un simile progetto, si darebbe anche una idonea configurazione estetico-funzionale alla terrazza risultante dalla copertura della foce del Fusandola, mediante la creazione di rampe di raccordo con il vicino solarium e con il camminamento di accesso alla Piazza della Libertà e alla passeggiata del sottopiazza.
Vorrei sbagliarmi, ma trovo improbabile che qualcuno possa decidere di attuare i citati provvedimenti o qualcosa di assimilabile.
Sono infatti tutti … distratti da più impellenti problemi (??!!)… e tuttavia li capirei se portassero a soluzione almeno quelli!!
Infine un’ultima considerazione: le tante energie e risorse, spese per tenere in piedi un contenzioso – di difficile comprensione – mirato a contestare l’avvenuta deviazione di un tratto dell’alveo del Fusandola, sarebbe stato indubbiamente più proficuo indirizzarle alla ricerca di soluzione in linea con quanto sopra rappresentato.