Proverbi Africani: la golosità

Proverbi Africani: la golosità

Padre Oliviero Ferro  

I proverbi ci dimostrano che la golosità è un fatto vissuto in Africa. Considerato nocivo alla salute personale, con conseguenze negative sulla vita della comunità, la golosità viene considerata come espressione gastronomica dell’egoismo e fortemente repressa dall’etica tradizionale. I proverbi alludono in vari modi alla gravità dell’essere goloso. Il goloso è accusato di tanti mali, mangia troppo, lavora poco, non vuole amici, non fa previsioni e così via. Ecco i proverbi golosi “Grossa pancia, pochi amici” (Hutu, Burundi) (Nella concezione tradizionale, il goloso si riempie esageratamente lo stomaco e si gonfia la pancia. L’allusione del proverbio allo stato della pancia sta ad indicare soltanto che il goloso, considerato una persona egoista, che vuol mangiare da solo per consumare il più possibile del cibo e trova difficilmente amici. Si capisce anche l’importanza che si dà al tavolo come luogo di comunione e di amicizia.

In effetti, in Africa, se un uno non mangia insieme agli altri, è perché è ammalato oppure non vuole vivere insieme e pensa solo a se stesso e ciò è molto grave, a rischio di espulsione dalla famiglia). “La golosità uccise una persona anziana” (Tutsi, Rwanda)(si insegna che la golosità fa vittime fra le persone di ogni età. Anche i saggi del paese possono essere golosi, che è, naturalmente, diverso da chi ha fame o mangia poco. Spesso, toccandosi la pancia, mi dicono: “Padiri, njala”(padre, ho fame…dammi qualcosa da mangiare). C’è poi anche il fatto che quando si mangia, lo si fa in silenzio e velocemente, perché ci può essere sempre qualcuno che ti può portar via del cibo dal piatto. Prima mangiano gli uomini, poi le donne(non quelle che hanno preparato il cibo) e alla fine i bambini che intingendo il dito nel piatto, con gusto, mangiano fino all’ultimo chicco di riso o l’ultimo pezzetto di manioca: polentina). “La golosità provoca l’oblio” (Massai, Kenya) (il goloso non pensa a nient’altro che al cibo.

Si pensa che la persona golosa dia priorità all’alimentazione su altre attività della vita. Questo lo si vede spesso nella settimana di lutto, dove chiunque po’ andare a mangiare e a bere. E ci sono alcuni specializzati a passare il tempo da un lutto all’altro, pur di mangiare e bere a gratis). “Ingoiando pezzi di carne troppo grossi, il cane si lacerò il muso” (Azande, Congo RDC) (il goloso può creare danni alla propria salute fisica). “Il goloso si espone alla fame” (Ovimbundu, Angola) (mangiando troppo, con tutti i rischi di perdere gli amici e di non aver più credibilità nel paese, il goloso si espone ad una vita difficile. Insomma verrà messo in disparte dalla comunità e ciò sarà una disgrazia per lui. Nessuno si curerà più di lui).

“Il goloso prende sempre più della persona che ha offerto” (Hutu, Burundi) (la persona golosa è spesso ingrata, va contro tutti i valori della solidarietà familiare, dell’aiuto a chi è in difficoltà…insomma un grande egoista). “Una pancia disonesta prende più dell’indomani” (Hutu, Burundi) (il goloso non ha il senso di previsione, vive alla giornata sulle spalle degli altri e naturalmente fa fatica a lavorare, tanto, dice, riuscirà sempre a scroccare da mangiare in qualche posto, come succede a qualcuno che lascia il villaggio e si fa ospitare in città da qualche amico. Alla fine la moglie dell’amico comincerà ad arrabbiarsi e a costringere il marito a cacciarlo via). “L’uomo che consuma tato zucchero non ha una zappa in casa sua” (Tutsi, Rwanda); “Quando ti danno l’ala della gallina, non esigere la coscia” (Ekonda, Congo RDC). “Una iena non si fa mai una collana di carne”(Malinkè, Senegal).