Proverbi Africani: la bellezza

Padre Oliviero Ferro

L’arte africana dimostra quanto la coscienza di queste popolazioni sia acuta nei confronti del valore estetico della bellezza. Pur riconoscendola come attributo di perfezione attrattiva delle cose della natura, degli oggetti, l’africano applica questa categoria specialmente all’essere umano. L‘esperienza formulata nei proverbi ci dimostra tuttavia un altro aspetto della cultura africana, riguardo all’attributo estetico di bellezza applicato all’uomo. Al parere della saggezza tradizionale, la bellezza del reale non si ferma agli aspetti esterni. Bisogna andare in profondità. Specie quando si porta il giudizio sulle persone umane. Per gli africani, la preoccupazione dell’essere bello sembra specificatamente un problema femminile. Diciamo SUL e non AL.

Ci sembra che l’esigenza di essere bello riguardi più la donna che l’uomo. Infatti, la saggezza non parla che della bellezza della donna e quasi mai di quella dell’uomo. Pur essendo molto importante per la donna, la bellezza, in questi proverbi, è giudicata come qualità aleatoria rispetto all’intelligenza o alla prosperità. Eccoli. “Taglia alta non è granaio” (Bassa, Cameroun) (bellezza non è ricchezza). “Mangiare supera toeletta” (Luluwa, Congo RDC) (è meglio cercare anzitutto il cibo piuttosto che le parrucche. In effetti, da quello che sentivo, non erano molto apprezzate le donne che curavano la loro bellezza, ma quelle che lavoravano duro. Insomma era l’uomo che giudicava. In più, essendo in carne, potevano garantire di avere un certo numero di figli. Questo non vuol dire che le ragazze non cercassero di piacere. Nei negozi c’erano sempre una grande varietà di profumi, creme, ecc.

Pensavano che diventare più chiare di pelle fosse qualcosa di importante, come le donne europee vanno al mare per abbronzarsi. Naturalmente che abitava in città o era moglie, compagna…di personaggi importanti aveva tempo e soldi per curare il suo aspetto personale. Per il marito era importante, perché faceva buona impressione nei suoi affari o con i personaggi importanti. Insomma uno specchietto per le allodole…). “La bellezza non si mangia. La salute supera la bellezza” (Kikuyu, Kenya) (nella genuina cultura africana, la salute morale e biologica vale più della bellezza fisica della persona. Si usa il proverbio specie nei casi di giudizio sugli sposi o sui fidanzati). “Meglio un brutto uomo intelligente che un bell’uomo che non capisce” (Tutsi, Rwanda) (l’intelligenza dell’uomo supera la sua bellezza.

Ciò che è più importante, come qualità dell’uomo per le donne africane, non è tanto la bellezza fisica, ma la bellezza interiore: la capacità intellettuale, le virtù morali e soprattutto la capacità di procreare). “Chi è ben vestito, non è brutto” (Hutu, Rwanda) (una bella parrucca nasconde i difetti fisici). “Le belle donne sono come le foglie fresche delle bananiere: non mancano mai” (Luganda, Uganda) (non piangere per una bella donna persa; sono talmente tante, che ne troverai un’altra). “La miseria rende inutile” (Tutsi, Rwanda) (la bellezza non procura ricchezza, ma la presume). Chiediamo un aiuto ai Warega del Congo RDC con la loro “corda della saggezza” (Avere la pelle rossa, non è essere bello; l’antilope è anche lei rossa” “avere il colore chiaro non è bellezza, l’antilope è nata con la pelle chiara” (se tu hai la pelle più chiara, non crederti più bello di quelli che hanno la pelle scura. Come detto sopra: comperare creme per diventare bianco-a. L’UOMO E’ UOMO, QUALUNQUE SIA IL COLORE DELLA SUA PELLE: una frase da usare anche oggi. Cura il tuo aspetto esteriore, ma non farlo diventare la tua prima preoccupazione. La bellezza corporale, che ha il suo valore, ne ha meno della bellezza del cuore e del carattere).