Solennità dell’ Immacolata Concezione di Maria

Padre Giuliano Di Renzo

Ave, o Maria, piena di Grazia. Oggi è festa in cielo e sulla terra. Il Signore ha prodotto il suo capolavoro assoluto in ogni senso in cui può finalmente riposare compiacente la Ss.ma Trinità. Oggi la speranza torna sulla terra, su questa terra che il Male seduce con le sue lusinghe apparentemente di vita e sono invece l’anestetico per introdurre nell’amara dolce morte del nulla. Non di un nulla in cui tutto si dimentica, ma nel nulla che esiste sopravvivendo a se stessi. Perché l’essere di ciò che è non può non essere e il nulla è….il nulla. La vita quindi non può venire vinta dalla morte e pur vivendo si può non vivere, perché c’è modo e modo di vivere, c’è un vivere che non è vivere, appunto la Morte da Male assoluto, che si è talmente insediato nello spirito da farne persona del Male assoluto, l’inferno entro la persona da essere con essa esso stesso persona. Come Dio è Amore persone così l’odio è talmente, totalmente odio da personalizzarsi in uno spirito fattosi pienamente malvagio. Al mondo sedotto in ogni tempo dal Male il Signore ha oggi fatto sorgere l’Aurora della salvezza, ha irraggiato sul deserto del mondo la luce che la vita fa risorgere. Il Signore ha dato oggi il capolavoro dei suoi capolavori nel senso della Grazia e perciò della bellezza nell’anima e nella natura fisica. Ha dato scacco matto al demonio e al mondo. Ha rovesciato il potente e i potenti fallacemente presuntuosi come lui, di tutti i tempi e di tutti i luoghi, dai loro troni fatti di orgogli e di orrori. Egli ha così già vinto, nonostante il can can di stordimento che il Male fa della storia. Anzi proprio tale can can di un apparentemente vittorioso esprime la sua sconfitta, è prometeico chiasso rabbioso del Mefistofele perdente. Con la grazia e la fragilità della bellezza fanciulla della Donna Egli innalza sui secoli del tempo e, se si può dire, dell’eternità il vessillo della vittoria e dell’imperio assoluto del suo regno eterno. “Come sei bella, mia colomba, mia Sposa. / Perché, ecco, l’inverno è passato,/ è cessata la pioggia, se n’è andata./ I fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato, / la voce della tortora si fa sentire / nella nostra campagna” (Cantico dei Cantici, passim). Tra tutte il cristianesimo, fiore della stirpe di Jesse, della fede ebraica, è la primavera della vita e a dispetto degli arrabbiati falsi profeti di ogni tempo e fede cosiddetta religiosa è l’unico che reca un umanissimo – non umano! – annuncio di speranza, l’unico che spalanca gli infiniti orizzonti della libertà dell’anima. Ed è per questo che le ideologie dei nipoti di Voltaire, Rousseau, Feuerbach, Nietzsche, Marx, Mao, il Che, Marcuse, ecc. e le religioni in fondo solo materialistiche e mondane appaiono tristi e false e pertanto lo combattono. Segno della loro sconfitta, che esse sono nella loro natura, sul piano della verità. Non per nulla, come ben dice Sgarbi, nessuna religione ha prodotta tanta bellezza come la Chiesa cattolica. E direi non solo bellezza, che solo gli odiatori del bene e del bello, per mestiere, per ignoranza o accecamento morale e intellettuale può voler misconoscere. Odierni talebani del fanatico fondamentalismo religioso dell’irreligione laica e delle altre che si dicono religioni e sono in se stesse politica e religioni, Dio e Cesare, o anche Cesare dio. Auguri, lode e ringraziamento a Dio e all’amatissima nostra Mamma Maria. Un grazie da noi eternamente riconoscenti, dal nostro cuore che a Lei e per Lei a Dio tutto si restituisce e si dona.