La Voce e la Vita della Chiesa: “Verso il Giubileo del 2025”

La Voce e la Vita della Chiesa: “Verso il Giubileo del 2025”

Diac. Francesco Giglio

La tradizione vuole che il Giubileo venga proclamato tramite la pubblicazione di una “Bolla Papale” o “Bolla Pontificia” di indizione. Per “Bolla” si intende un documento ufficiale, generalmente scritto in latino, con il sigillo del Papa. La Bolla di indizione del Giubileo, in cui si indicano le date dell’inizio e del termine dell’Anno Santo, viene emanata di solito l’anno precedente, in coincidenza con la Solennità dell’Ascensione. Per il Giubileo del 2025,  Papa Francesco, con la bolla “Spes non confundit” (La speranza non delude) del 9 maggio 2024, ha indetto il Giubileo del “2025.  Giubileo è il nome di un anno particolare. L’Evangelista Luca nel suo Vangelo (Lc 4,18-19), citando il profeta Isaia (61,1-2) descrive la missione di Gesù:  «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore».Queste parole di Gesù sono diventate anche azioni di liberazione e di conversione nella quotidianità . A tale scopo “l’’Anno di grazia , Anno Santo o Anno Giubilare” è diventato un “tempo” nel quale si sperimenta la santità di Dio e la sua eterna misericordia. La sua finalità è quella  di riconciliarci con Lui, con i fratelli e le sorelle e incamminarci sulla via della santità. Il Giubileo segna dunque, un momento di gioiosa festa e l’inizio di un anno di revisione di vita e di misericordia. Non può esserci festa senza musica e senza strumenti musicali.

L’anno giubilare per gli Ebrei veniva annunciato dal suono dello “jobel”, che era un corno di ariete o montone,  da cui deriva il nome “Giubileo”.  Al suono di questo strumento sono collegati episodi salienti della storia della salvezza: dal sacrificio di Abramo alla promulgazione dei Dieci comandamenti. Il suono dello jobel annunciava un messaggio sociale di giustizia ed equità. Il popolo ebreo ogni 50 anni osservava, per rendere la terra più produttiva, un anno di riposo dai lavori agricoli. In quest’anno veniva proclamato un “sabato” lungo 12 mesi. Esso consentiva oltre al riposo della terra, anche la concessione della libertà ai prigionieri e agli schiavi, il condono dei debiti e il ritornare in possesso della proprietà originaria, così come prescritto nel Libro del Levitico al capitolo 25. La tradizione del Giubileo nella Chiesa cattolica ha come data di nascita il 20 febbraio del 1300, nel quale venne proclamato l’Anno Santo indetto da Papa Bonifacio VIII, con la disposizione di ripetersi ogni 100 anni. In seguito, in considerazione della durata della vita terrena di Gesù, fu abbassato ad intervalli di anni 33. Dal 1450 la celebrazione del Giubileo venne fissata ad ogni 25 anni, così da consentire ad ogni generazione di poter vivere e sperimentare i benefici di questo anno di preghiera, riconciliazione e di misericordia. Nel mondo ebraico la terra, l’agricoltura e l’allevamento del bestiame erano la principale fonte di sostentamento.

Quando gli Israeliti dopo il lungo vagare nel deserto entrarono nella Terra promessa, il territorio venne egualmente diviso tra le varie tribù e famiglie, per cui ogni israelita ebbe in dono un pezzo di terra. Poiché qualcuno nel corso degli anni si impoveriva o si arricchiva, l’anno del Giubileo serviva anche ad azzerare il tutto, ristabilendo così una giusta equità sociale. Il messaggio fondamentale del Giubileo è quello di prendere coscienza che gli uomini e le donne di ogni tempo, pur avendo il diritto ad una esistenza dignitosa, non sono possessori ma custodi dei beni della terra, perché essa ci è stata donata da Dio. Se quindi la terra è di Dio è Lui, dunque, che decide di donarla equamente. Se poi per colpa della bramosia di possesso degli uomini si verifica questa disuguaglianza, essa deve essere sanata. Il Giubileo, quindi, è fautore di un messaggio sociale di fondamentale importanza perché, afferma che tutti debbono avere la possibilità di avere uguale condizioni di partenza. Con l’inizio del cammino di preparazione al Giubileo si rende, però necessario, capire le modalità di svolgimento di questo particolare avvenimento, a partire proprio dal primo evento svoltosi nel 1300. Nel 1389 Urbano VI indisse il Giubileo che però, in seguito alla sua morte, fu celebrato da Bonifacio IX. Nel 1425 Martino V, celebrò il Giubileo, con l’apertura per la prima volta della porta santa in San Giovanni in Laterano. Nel 1450 sotto il pontificato di Niccolò V si celebrò l’ultimo giubileo cinquantennale perché, Paolo II stabilì che questo evento dovesse essere celebrato ogni 25 anni. Il primo modificato si svolse con Sisto IV.

A causa delle guerre napoleoniche l’evento subì una sosta forzata dal1800 al 1850. In seguito all’annessione di Roma al Regno d’Italia, nel 1875 si celebrò il Giubileo in forma non tradizionale. Dall’anno 1300 fino al 1875 furono celebrati, anche se con periodicità  diverse, 19  Giubilei. Negli anni a noi più vicini e precisamente dal 1900 al 2015 si sono svolti 9 Giubilei indetti da 6 papi così come in successione:

Leone XIII  con la bolla “Properante ad Exitum Saeculo” (Avvicinandosi la fine di questo secolo) dell’11 maggio 1899, quello del 1900;

Pio XI 1925 con la bolla” Infinita Dei Misericordia” (L’infinita misericordia di Dio), del 29 maggio 1924 quello del 1925. Con la bolla “Quod Nuper “ (Ciò che non molto tempo fa) del 6 gennaio 1933, quello straordinario del 1933, nella ricorrenza dei 1900 anni dalla morte di Gesù.

Pio XII con la Bolla “Iubilaeum maximum” (Il grande Giubileo) del 26 maggio 1949 quello del 1950, durante il quale proclamò il dogma della Assunzione della Beata Vergine Maria in cielo e con l’enciclica “Anni Sacri” ([Lo svolgimento] dell’Anno Santo) del 12 marzo 1950, quello del 1950;

Paolo VI, con la Lettera apostolica “ Apostolorum limina” (Le memorie apostoliche) del 23 maggio 1974, quello del 1975;

Giovanni Paolo II con la Bolla “Aperite portas Redemptori “(Aprite le porte al Redentore) del 6 gennaio 1983, quel del 1983 e quello del 2000 con la Bolla “Incarnationis mysterium” (Il mistero dell’Incarnazione) del 29 novembre 1998;

Papa Francesco con la Bolla “Misericordiae Vultus” (Il volto della Misericordia) del 11 aprile 2015 indice il Giubileo dal 29/11/2015 al 20/12/2016.

Il Pontefice, nell’indire il prossimo Giubileo del 2025 esorta tutti, ad impegnarsi a favorire la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia. Come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentono l’urgenza, chiede di recuperare il senso della universale fraternità. Invita tutti a non chiudere gli occhi davanti al dramma della povertà che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani e a riscoprire la dimensione spirituale del Giubileo. “Pellegrini di speranza” è il significativo motto scelto da Papa Francesco  per il prossimo Giubileo. L’auspicio del Papa è quello di recuperare, nello spirito dell’  “Anno della preghiera 2024”, il desiderio di stare alla presenza del Signore per ascoltarlo, adoralo e ringraziarlo per i tanti doni ricevuti.

Per aprire questo evento e in preparazione al giubileo 2025, la Chiesa di Salerno-Campagna-Acerno si troverà riunita per un momento di preghiera e di riflessione sul tema della “Speranza”. L’incontro in comunione con l’arcivescovo Mons. Andrea Bellandi, S.E. Mons. Rino Fisichella, la Prof.ssa Maria Rita Parsi e Salvatore Martinez, si terrà il 14 maggio alle ore 19.00 presso il Palasport di Bellizzi. Invito questo, rivolto a quanti hanno a cuore il bene comune, la pace e l’amore per la Chiesa e il mondo intero.