Verbi Swahili: KUNYANGANYA rubare, imbrogliare

Verbi Swahili: KUNYANGANYA rubare, imbrogliare

Padre Oliviero Ferro

Ogni tanto sentivo questa frase “Mwizi ni myenye kukamatiwa (il ladro è colui che è preso, non colui che ruba)”. Insomma “kunyanganya (rubare, imbrogliare) è un’arte. E i più furbi ci riescono, gli altri (i poveretti) si fanno beccare subito. Questo, mi sembra, succede un po’ dappertutto nel mondo. C’è sempre un’immagine che mi ritorna alla mente sulla capacità di imbrogliare la gente. In Camerun, nella città di Bafoussam, nella grande piazza davanti alle Poste, alla fine del mese (giorno in cui gli operai e altre persone ritiravano gli stipendi), arrivava sempre qualche “specialista dell’imbroglio”. Metteva un tappeto per terra, qualche statua in legno e c’era sempre qualche animale (a volte qualche serpente addomesticato) e poi cominciava a parlare, raccontando di saper fare cose meravigliose, dietro un contributo monetario. Un po’ come nei film del Far west, dove c’era sempre un carro con dei “dottori” che pubblicizzavano le loro medicine, prodotte da loro che guarivano tutte le malattie. La gente si faceva incantare e, senza accorgersi, lasciava nelle mani di questi imbroglioni una parte del loro stipendio. Anch’io li ho visti alla prova, uscendo dalle Poste. Sembravano imbambolati e l’imbroglione di turno si fregava le mani, sapendo che alla sera sarebbe tornato a casa con un bel po’ di soldi. E così, altre volte, nei villaggi dove non c’era molta pace, si chiamava lo “specialista” che avrebbe tolto il malocchio. Si era messo d’accordo con qualche autorità civile o militare. Nel frattempo inviava le sue spie per conoscere chi era emarginato nel villaggio (di solito qualche vecchietta). Il giorno dell’arrivo radunava tutto il popolo e cominciava il suo teatro. Girava e rigirava lo specchietto. Poi diceva di avere scoperto il colpevole e lo faceva confessare di fronte a tutto,anche con l’aiuto del peperoncino, messo in punti strategici del corpo del “colpevole” che dopo poco, per il bruciore confessava. Lo “specialista” salutava con il malloppo che divideva con i suoi complici e nel villaggio aumentava il risentimento e il disaccordo….l’inganno era riuscito in pieno e gli ingenui erano caduti in trappola.