L’Italia della mala politica

Giuseppe Lembo

Purtroppo, speriamo per il bene dell’uomo della Terra che si fermi qui ed eviti quel male-catastrofe da cui in tanti hanno sperato di salvarsi attraverso l’impegno ed il protagonismo attivo di un’utile immersione umana condivisa con un fare di vicinanza che, cammin facendo, corre purtroppo, il grave rischio di essere annullato per l’insipienza umana dei tanti dell’umanità d’insieme che trovano difficile convivere e volersi bene, nel saggio e sacro rispetto degli uni per gli altri in un mondo dove, per egoismo umano, regna sovrana l’indifferenza per gli altri. Per gli altri di cui non si fidano e sono visti come inopportune e fastidiose presenze umane nei propri ambiti di vita. Ma non è così! Purtroppo, stando così le cose, siamo ormai vicini all’implosione del rapporto uomo-uomo; tanto, è un grave danno, per il vivere insieme sula Terra, fortemente ammalata di UOMO. Che fare? Molto saggiamente ritengo utile ripetermi e ripetendomi gridare forte al mondo che, è assolutamente necessario un nuovo umanesimo; un umanesimo capace di rendere possibile anche nel terzo Millennio, un tempo assolutamente nuovo rispetto al passato, di un insieme umano con le tante diversità-ricchezza capaci di camminare insieme e di volersi tra l’altro bene. Tanto, è assolutamente necessario; tanto deve accadere. L’uomo della Terra ha bisogno di camminare insieme. Tanto, nonostante i segnali negativi che mettono in allarme il mondo per quei passi indietro sul fronte dell’umanità globale, di un grave rischio “deglobalizzazione”. Tanto, per le nuove certezze umane universalmente intese e per quel mondo globale aperto alla saggia dignità umana per tutti gli uomini della Terra che, nel Terzo Millennio, un tempo nuovo, deve assolutamente imparare a vivere insieme nel sacro rispetto degli uni per gli altri, anche se trattasi di altri con caratteristiche identitarie diverse, da saper considerare una grande risorsa per tutti della Terra e per il suo futuro universalmente inteso. Con un crescente degrado e con abbandoni in quel terzo di territori di montagna, un terzo del Paese ricoperto da 13 miliardi di alberi che, in 50 anni, la montagna italiana ha perso un milione di abitanti, da sempre saggi guardiani dei territori, oggi fortemente degradati e sempre più abbandonati a se stessi. Ma a soffrire per le gravi colpe della mala politica italiana non sono solo i poveri montanari, sempre più prossimi a scomparire, lasciando i territori al triste destino di un inevitabile scivolamento a valle e con tanta invivibilità diffusa, dove a resistere sono ancora i soli pochi ultimi mohicani dal destino ormai segnato e sempre più prossimi a scomparire. Tanto, in un’Italia che, nanisticamente si fa male e fa male soprattutto al crescente popolo dei “poveri cristi” d’Italia che vivono disperatamente il loro tempo terreno e sono disumanamente soli, con prospettive di un  futuro negato, dove a dominare, facendola da padrone, è solo la mala politica che proprio non sa che farsene dei mali d’Italia, considerati mali da “fatti vostri” di cui gli italiani devono imparare a sopportarne il peso, senza nulla a pretendere da chi li governa; tanto, ritenendo giusto non occuparsene in quanto la politica distrattamente dice, facendosene una ragione, che ha altro da fare, dimenticando, così facendo, il suo ruolo democratico governati-governanti che dovrebbe essere un grande laboratorio di umanità della buona politica. Purtroppo questo non è nel nostro Paese, dove oltre alla montagna abbandonata a se stessa, cresce l’indifferenza anche per le affollate realtà cittadine, purtroppo gravemente ammalate di uomo, dove a vista d’occhio cresce la solitudine umana, con un drammatico insieme di gravi sofferenze per il lavoro che non c’è, soprattutto per i giovani e non solo e per un senso diffuso di abbandono e di degrado che rende veramente triste la vita dei tanti italiani che in modo crescente, nell’indifferenza di chi li governa sgovernando, stanno morendo d’Italia. Tutto questo poco saggiamente succede all’Italia nostra, dove regna sovrano l’intreccio mortale politica-illegalità diffusa (Roma – mafia capitale ne è l’esempio più tragico); tanto, ad un punto senza ritorno per il futuro italiano e dell’insieme italiano della cara Italia nostra, gravemente ammalata di italianità ad un punto tale da ritrovarsi senza bussola all’inizio di questo Terzo Millennio, un tempo nuovo per un saggio insieme universale che deve saper essere per tutti, prima di tutto, un tempo nuovo e saggio nel mondo della propria territorialità locale, per quel “saggio universale” che è un dovere di tutti Noi, riuscire a realizzare; tanto, da uomini della Terra attenti all’uomo che non può soffrire irresponsabilmente per le gravi colpe della mala politica. La mala politica fa male, tanto male al nostro Paese, con un”fuori servizio” permanente per i naturali diritti dei cittadini; è sempre più disumanamente, un mattatoio umano di indifferenza per l’altro, creando, così facendo, un’identità italiana da futuro negato. Tanto succede a casa nostra, ossia all’Italia casa di tutti gli italiani per colpa di una leadership, intelligente espressione di una mala politica che non fa assolutamente niente per cambiare il proprio stato, mutando, cammin facendo, la propria condizione, per il bene italiano, da perdente a vincente.