Disagio intellettivo: welfare ancora deludente!

Rita Occidente Lupo

Il Presidente Sergio Mattarella, in occasione della giornata d’attenzione alle disabilità intellettive, s’è mostrato particolarmente attento a tale realtà, che spesso rischia di lasciare le famiglie sole nel gestire tale problematica. D’inclusione sociale a fatti, non a parole, di un welfare che vada incontro alle mille paure di chi guarda al “Dopo di noi” ancora tra mille interrogativi, ha fatto menzione, appellandosi al dettato costituzionale del Paese, che guarda alla disabilità con attenzione.  Chiamando in causa la società, che deve farsi carico del gap ancora troppo insistente soltanto sulla cerchia parentale. Giacchè spesso, l’ambiente circostante, crea barriere d’ogni sorta escludenti di fatto l’inserimento, a pieno titolo, nel tessuto sociale del disabile, non da trattare assolutamente come un infermo. Dalle parole del Presidente, stigmatizzata la solidarietà, non valore aggiunto e riservato ad un manipolo di volenterosi in tema d’affermazione di diritti umani. Infatti, la presa in carico della persona, percorso graduale, che garantisce forme di assistenza diverse durante tutto il corso della vita. Passando per un’effettiva inclusione nella società, a partire dalla scuola e dal mondo del lavoro. Ancora troppi stereotipi, rendono ardua l’esistenza di quanti si vedono coartati nella piena autonomia, nel gestire la giornata quotidiana. Un Paese civile, che accetta le sfide millenarie, quello in cui specialmente il welfare, innesti la marcia parametrata su quella europeista, con politiche drizzate ad interagire con quanti accasciano le proprie spalle, sotto il peso di difficoltà raramente gestite da corrette politiche sociali, constatando la propria solitudine di fatto, nel sostenere chi vive il disagio intellettivo, non certamente cittadino invisibile!