Election day: si vota!

di Rita Occidente Lupo

Giunto il gran giorno: occorrerà attendere fino alle tenebre, per verificare se il voto popolare, presente nella scelta dei candidati alle regionali ed amministrative. O se invece, tanti abbiano pensato di nicchiare la chiamata alle urne, non credendo più nell’incidenza della propria preferenza. In molti, malgrado gli anni, ancora in lista per un seggio regionale o comunale, in barba a ritmi fisici ed a giri di calendario. Alacre la fagocitante macchina elettorale che, a favore dei tagli, è partita dal contrarre le giornate del voto. Accelerando anche le operazioni di scrutinio, immediatamente seguenti alla chiusura delle urne domenicali per le regionali, per poi lasciar spazio a quelle amministrative, il giorno successivo.  Tanti i punti interrogativi su tale banco di prova, che i sapienti exit pol potranno confermare solo alle prime luci dell’alba di domattina. Almeno per le regionali, che guardano ad un ampio territorio circoscrizionale, con numerose presenze femminili. Quasi tutti gli schieramenti hanno puntato sulle quote rosa, incipit dei candidati. Ma al di là del sesso e delle quote, quello che ancora resta sospeso per molti, ignoto, il programma. Per i cittadini, infatti,  oltre gli apparati elettorali, con tanto di presenze referenziali autorevoli, il deserto d’idee. La bufera sollevata dalla Bindi, per gl’impresentabili: 16 nominativi, corte al big, candidato governatore in Campania Vincenzo De Luca. Un putiferio politico, un j’e accuse, che ha finito per gettare nel panico delle incertezze: opinione pubblica dimidiata tra chi vede nell’ex Sindaco delle Luci d’Artista, un nemico da voler eliminare a tutti i costi, temendone la forza, come scrive lui stesso su facebook ed un’altra che si chiede perchè giungere alle ultime battute e non fermare già dalle primarie di coalizione il coriaceo antagonista del governatore uscente Stefano Caldoro. Davvero il caso di commentare che solo il segreto dell’urna dirà la voce popolare fino a che punto sia stata influenzata da tale papocchio, che ha finito mediaticamente di conferire valenza all’elezione regionale campana. Forse, per questo, tanti decideranno di sottrarsi al sacro rito democratico, nel quale pare che siano rimasti soltanto pochi a credere ancora?