Bracigliano: Venerdì Santo tra sacro e profano

Francesca Carrano

Concluse anche  quest’anno le celebrazioni del venerdì santo. Una tradizione sentita, attesa, che si ripete ogni anno a Bracigliano.  Sacro  e profano, uniti al retaggio della tradizione pagana,  si  fondono insieme  in un evento  che  negli anni  si è  evoluto, modificato,  ma non ha mai smesso  di attrarre i  braciglianesi emigrati e i  tanti che, dai comuni limitrofi, accorrono per  le tradizionali celebrazioni. I “misteri”, le statue che rappresentano le stazioni della via crucis, avevano in passato la finalità di istruire la popolazione riproponendo i momenti  della passione. Bracigliano è stata, in  epoca fascista,  comune  di  confino. Per una popolazione contadina e analfabeta, la parrocchia era l’unico riferimento, così come gli eventi religiosi l’unica opportunità di festa. E festa è stata  il venerdì  santo fino a qualche  anno fa. Dalle 9.30, nello  spiazzo  antistante la chiesa di  San Giovanni Battista, sfilano le  16 statue  dei misteri, mentre  nel pomeriggio, alle  18,  la processione. I  preparativi  iniziano  presto il venerdì,  quando gli “addetti ai lavori” vestono  le  statue, ricoprono la lettiga del Cristo morto, il “Cataletto”, con gli ori donati ex voto  dai fedeli e raccolgono le offerte votive, retaggio della tradizione pagana, fermandole con spille sulle statue di Maria Addolorata  e del Cataletto.  Modificata nel  tempo, invece,  la consuetudine dell’asta con cui i  fedeli  si contendevano i posti da portantini delle  statue da portare in  processione. Oggi, infatti,  ci si  limita ad un’offerta e non  ci  si accaparra più il “posto” per l’intera giornata, ci  si  limita a  condurre l’Addolorata e il Cataletto fuori dalle chiesa madre di San  Giovanni Battista  a  inizio e fine  processione, lasciando a  tutti i cittadini l’opportunità di trasportarle in  spalla per il paese. Usanza ambita quella di “portare” le  statue, per ex voto, per devozione o solo per tradizione. La processione è  una  rievocazione dei  funerali  di Cristo, al Cataletto segue l’Addolorata. Una volta  le anziane  del paese  intonavano lamenti  funebri mentre , sulle montagne che circondano il paese vengono, ancora oggi, appiccati piccoli  fuochi  che  raffigurano la Croce  sul Golgota.  Consegnato  ai ricordi  anche questo venerdì santo, l’appuntamento è rimandato al prossimo anno.