Mercato San Severino: pareri discordanti su “Notte in Festa”

Anna Maria Noia

La “Notte in festa” promossa venerdì 13 dicembre al corso Diaz suscita commenti discordanti e divide i negozianti: pareri diversi – infatti – sono stati espressi dai principali esercenti che afferiscono lungo l’arteria centrale della cittadina. C’è chi, come lo “storico” commerciante Carlo Casale, afferma che “Tali iniziative devono essere meglio organizzate, se vogliono avere successo, ma il contesto economico di S. Severino non permette ai visitatori di spendere nei magazzini che aderiscono all’isola shopping. Peraltro la gente è abituata ad utilizzare parcheggi molto vicini al luogo dove effettuano compere, quasi a voler entrare con i veicoli direttamente nei negozi.” Inoltre – lamenta Casale – “le musiche che si propagano nell’aria, pur se opportune e ben inserite nella realtà dello struscio natalizio, sono veramente assordanti e fastidiose.” Casale ha postato, su uno dei principali social network che egli utilizza, una foto che ritrae corso Armando Diaz durante la kermesse e che la dice lunga sul “successo” – presunto o reale – ottenuto dalla manifestazione. L’immagine è eloquente, poiché mostra l’area pedonale pressoché vuota; tuttavia è d’uopo ricordare come la “Notte” sia iniziata a partire dalle 17, e dunque le persone – tenendo conto che il venerdì è una giornata lavorativa e gli orari di ufficio terminano dopo le 19 – non hanno avuto il tempo di prepararsi per lo shopping. Altri commercianti, anche all’incrocio tra il corso e via Roma, invece hanno parlato di “un grande afflusso di pubblico”, soprattutto tra le 20 e le 22. E’ questo, ad esempio, ciò che dichiarano i titolari di una gelateria “coinvolta” dalla “Notte in festa”. Oltre che per gli esercizi riguardanti l’abbigliamento e gli accessori, la manifestazione ha visto l’apertura fino alle 24 perfino da parte dei tabaccai, come testimonia l’affermazione di Peppe Guadagno, titolare di una fiorente ed accorsata attività nella parte inferiore del corso: “Ho visto numerosi visitatori – ha detto – ma come è stato notato da altri rivenditori non sono stati in molti a far compere.”Dello stesso avviso il responsabile di un negozio di coloniali nei pressi del convento di S. Antonio, non interessato però dall’iniziativa: “Ben vengano occasioni come questa, ma per far sì che la gente possa spendere occorre attuare la Notte in festa quando ci sono i saldi, perché in un momento di forte crisi come questo ognuno valuta come e dove spendere di meno.”