Lourdes: Suor Luigina Traverso, 68^miracolata accanto agl’infermi

Rita Occidente Lupo

L’abito bianco delle Figlie di Maria Ausiliatrice ed un sorriso bonario, su quasi 79 primavere, portate a spasso con naturalezza. Lei, suor Luigina Traverso, 68^ miracolata di Lourdes, dal 23 luglio 1965. Orgogliosa la diocesi di Casale, in cui rientra San Salvatore Monferrato, dove la religiosa vive. Affetta da lombosciatalgia paralizzante con meningocele, da circa 5 anni inferma, da due allettata, allorquando avvenne il miracolo. “Ero alla processione eucaristica pomeridiana- racconta Suor Luigina- allorquando avvertii, durante l’ostensione del SS.Sacramento, un brivido corrermi lungo la schiena. Pensai che si stesse verificando qualcosa, giacchè sentii l’esigenza di muovere l’arto inferiore. Cosa che feci e con grande meraviglia anche del personale volontario e sanitario dopo, mostrai autonomia anche al ritorno nell’ospedale dov’ero alloggiata. Di qui, poi, il mio mettermi in piedi, voler fare la Via Crucis. Mi sentivo guarita, rinata, per cui al Bureau Medical, lasciai la dichiarazione del fatto prodogioso, con la scarna documentazione dell’epoca. Col tempo, nel 2009, il dottore Carlo Cebrelli, sollecitò il bureau des constatations medical, diretto dal dott. Alessandro de Franciscis, affinchè andasse avanti la mia pratica, integrando con esami specifici. Successivamente, l’iter della commissione parigina, l’interesse del dottor Barzaretti ed al termine, il riconoscimento uffciale della guarigione, alla fine del 2011, ritenuta inspiegabile. Solo l’11 ottobre del 2012, il vescovo di Casale emise il decreto. Gl’interventi subiti precedentemente, il bagno in piscina a Lourdes, l’autonomia con cui deambulavo, tasselli di quel processo che mi ha annoverata tra i 67 graziati dalla Vergine. Attualmente continuo a svolgere il mio impegno da economa, son 45 anni ormai, presso l’istituto religioso di San Giuseppe a San Salvatore Monferrato e vengo d’estate a Lourdes a servire gl’infermi, volendo donare agli altri, quanto sperimentato sulla mia pelle: la carità!”