Monti: l’uomo della provvidenza

Giuseppe Lembo

È ancora Mario Monti, l’uomo della Provvidenza? La sua aureola di mandato in Terra dal Signore per il bene dell’Italia e degli italiani è ancora un’aureola splendente di luce propria, sulla testa di un italiano unto dal Signore? A considerare gli avvenimenti degli ultimi giorni, qualcosa ed in fretta va velocemente cambiando. Mario Monti non ha più in sé quell’essenza del divino che lo ha accompagnato nei 13 mesi da primo cittadino d’Italia. Ha riassunto in sé in tutta evidenza, le sue vere caratteristiche, assolutamente umane e terrene, con le tante contraddizioni che hanno accompagnato il suo dire, il suo fare, le sue equivoche dichiarazioni e soprattutto, le sue scelte. Ormai smontata la sua falsa immagine di professore bocconiano super-partes, a capo di un governo di soli tecnici, il Professore ha pensato bene di indossare altri panni, ossia quelli del politico e quindi inevitabilmente del politico di parte, in assoluto contrasto con il ruolo svolto da falso tecnico e con a sostegno, politici in apnea che, messisi da parte, autosospendendosi, hanno sperimentato quella che si può definire la grave anomalia italiana, annullando, tra l’altro, la sovranità del popolo che, per niente sovrano, ha silenziosamente subito scelte fortemente discutibili. Purtroppo al nostro Paese piace e non poco, affidarsi alla Provvidenza; ce l’ha nel proprio DNA, affidarsi all’uomo della Provvidenza. I mali d’Italia, ieri come oggi, si è pensato sempre di risolverli, affidandosi all’uomo della Provvidenza. Che Paese strano è il nostro! Purtroppo non riusciamo ad immaginarci e tantomeno a vivere una vita democraticamente normale senza doversi affidare all’uomo della Provvidenza, visto come il solo che può salvare e fare il grande ed atteso miracolo di risolvere i problemi di tutti, magari sempre e solo a parole e così ingannando di fatto, tutti. L’Italia, come dimostrano i fatti italiani, ha bisogno per vivere dell’uomo della Provvidenza; si tratta di una presenza senza interruzione, per cui ad uno che se ne va, ne subentra un altro che prende il suo posto, in un continuum spazio-temporale che rappresenta il punto forte ed assolutamente indiscutibile del Sistema Italia, un sistema da sempre equivocamente misto tra sacro e profano. La scena, la spettacolarità italiana è da sempre governata dall’uomo della Provvidenza; si tratta di un uomo umano-divino che, pensano in tanti, miracolsticamente può risolvere tutto di tutti. Che bella Italia è la nostra! Un grande Paese è il nostro! Oltre ai poeti, ai santi, ai navigatori, ha saputo innalzare agli onori degli altari, anche l’uomo della Provvidenza. Oggi, l’uomo della Provvidenza, nel pensiero collettivo, è visto come il santo taumaturgo di tutti i mali italiani. È, in questa veste, il primo e più importante santo aureolato dei nostri giorni, assunto agli altari e devotamente pregato, con il viva, viva “Uomo Santo della Provvidenza” sia dai laici che dai cattolici italiani. Ma in questa dimensione italiana tutta miracolistica, spoglia com’è del pensiero razionale, l’Italia non è più un Paese normale; prova di tanto stà nel fatto che la gente soffre in silenzio, mentre tutto è avvolto dal velo pietoso della Provvidenza salvifica. Ma nonostante il benservito dei Santi a cui ci si affida per vivere, l’Italia è sempre più un Paese alla deriva. Così come siamo ridotti, siamo ormai alla frutta. Non si vedono come possibili, miracoli a parte, né dolci né facili soluzioni ai tanti problemi italiani. Non ci si salverà; non si salverà nessuno. A non salvarsi sarà anche la classe politica che è tutta da rifondare, con i partiti che non hanno saputo fare il loro dovere, dando prova di un buon governo di questo nostro splendido Paese. Anche l’Italia di Monti da falso tecnico, nonostante la sua immagine divina non si è incamminata sulla strada giusta; purtroppo, nei 13 mesi montiani sono cresciute le condizioni del disagio italiano, soprattutto nella parte medio-bassa della società, ossia in quella parte demograficamente più consistente del Paese, ormai ridotta al limite della sopravvivenza. Nell’attuale situazione di anomalia italiana siamo ormai ad un punto di rottura tale da far pensare a chi ancora riesce a pensare che, nel nostro Paese, il nostro Parlamento e chi lo governa, non ha nulla a che fare con la democrazia. Il prima grande problema italiano è di natura etica; l’Italia, ma non solo l’Italia, è ammalata di mancanza di etica politica. Il sistema Paese è un sistema vistosamente corrotto, per cui non gode della dovuta credibilità degli italiani che soffrono in silenzio e non vedono altro intorno a sé se non quell’assordante attenzione mediatica che strombazzando a più non posso, fa inopportunamente da cassa di risonanza di questa e/o di quella situazione umana, sociale, economica e del vivere insieme dell’Italia, ormai sempre più povera e, come se non bastasse, anche sempre più sedotta ed abbandonata. Che serve per scuotere l’Italia? Prima di tutto, serve il ruolo attivo dei cittadini. Ormai siamo all’indifferenza più assoluta della politica per i cittadini sempre più soli, sempre più sedotti ed abbandonati, sempre più sudditi dei poteri forti, impegnati nel solo progetto del tutto per sé. Gli italiani nelle condizioni in cui si trovano a vivere, sono fortemente schifati dei politici e della cattiva politica che rappresentano. L’Italia dei poteri forti, è un Paese sempre meno solidale; si pensa ad aiutare le Banche foraggiandole indecentemente anche con risorse importanti dei fondi della B.C.E.; mentre si fa tutto questo, niente si fa per aiutare la gente a vivere ed a farla credere nel proprio futuro. Siamo, purtroppo, in un Paese in totale crisi di sovranità; per riprendere il cammino, da tempo interrotto, occorre, prima di tutto, recuperare la sovranità perduta; se non si fa questo, sarà inevitabilmente e senza appello, la fine. Negli italiani,  in crisi di tutto, c’è tanta rabbia. Siamo ormai di fronte ad un SISTEMA PAESE sempre meno credibile. Un sistema, ormai insostenibile che affossa, giorno dopo giorno, il Paese in tutte le sue parti, affossando anche il suo futuro possibile. È forse questo il bel miracolo del tecnico bocconiano Mario Monti? È questo il miracolo italiano dell’uomo della Provvidenza, del salvatore dell’Italia, di un’Italia, purtroppo, ancora una volta tradita nella logica di sempre, con una casta che gode di grandi privilegi ed in assenza assoluta di legalità, promuovendosi, tra l’altro, attraverso l’elargizione a piene mani dei diritti rubati a chi ne ha diritto ed elargendo e regalando, tra l’altro, ai tanti italiani della povertà, l’ozio del non-lavoro e un crescente sfascio umano e sociale in tutti i settori.