Pontecagnano-Faiano: e Sica sorride alle Miss!

Rita Occidente Lupo

Un sindaco contento, di non smettere di fare il Sindaco! Ernesto Sica, additato all’opinione cronachistica nazionale, per esser stato eletto primo cittadino a soli 28 anni, ancora in sella nell’agone politico. E pare proprio che non intenda gettare la spugna, ovviamente perchè dovrebbe d’altronde, dopo aver visitato numerose formazioni politiche ed essere riuscito, nonostante il braccio della Magistratura, ancora  a dirigere la sua scena comunale. Lo scorso anno, sembrò che la situazione precipitasse non certo a suo favore e che la buona stella, non gli arridesse più. Inquisito per il dossier contro il governatore Caldoro, la sua partecipazione alla P3, il ricatto al premier Berlusconi: troppa carne fumante in pentola, da fargli rischiare  incarichi e prestigio. Che negli anni ha sempre accumulato, giungendo quasi ad esser un superman: assessore provinciale, sindaco, presidente dell’aeroporto, assessore regionale. Tanti ruoli, troppi per poter essere sostenuti da chi, tra una dieta e l’altra, giammai deciso a pesarsi con la politica autentica! Quella che i cittadini gli rimproverano sottovoce, quando non etichettati Pd. Un partito che lo salutò in auge e che poi gli decretò il turn over con Dario Del Gais, dopo due mandati. Ora Sica, allo scadenzario del suo secondo lustro, acrobaticamente cerca di trattare con un Udc spaccato, in cui Sconza gioca continuamente a rilanciare il prezzo del suo impegno non da franco tiratore. Sica è un buon incassatore: sa che i giochi delle poltrone, spesso e volentieri richiedono anche quel sorriso, che ha stampato sul volto non solo per plaudire alle miss che incorona, ma anche a quanti rischiano di farlo barcollare, conoscendo le precarietà di troppe situazioni, in cui versa il Comune. Che dopo aver smesso il pianto greco della crisi economica, riesce a foraggiare manifestazioni ad ogni pie’ sospinto: a richiamare personaggi alla Sgarbi, che di Pontecagnano s’interessano niente più che poco, nel loro mordi e fuggi economico! Ed il denaro, continua ad essere profuso tra piazze gremite e tabacchificio stecchito! Perchè se con Sica la cittadina picentina ha avuto il suo veltro, che gli ha smaltato il look, se non altro tenendo presente il lungo corso amministrativo, ridando anche al Centola una nuova dignità, ora vengon fuori cancrene a lungo taciute. Quello della disoccupazione e dell’universo giovanile, un sarcoma che non si cerca minimamente d’esorcizzare. Anzi, sotto le stelle, anche di sagre che rimandano alla Festa della Margherita, rivisitando la Pizza, inquietanti attese di chi non crede più nella politica, avendone registrati i misfatti sulla propria pelle. Sica sa che certe cause, sospese, non sono mai perse! Che certi salti della quaglia, non possono essere coperti dal velo pietoso della finta innocenza “Non ero a conoscenza, mi è stata tesa una trappola…!” La Magistratura non ammette ignoranza, la Legge non accetta inadempienza, scriveva qualcuno un tempo nelle aule giudiziarie. Oggi, che il Pdl non vive una stagione felice e che Sica ancora cerca consensi sul territorio, perchè non intende mollare la sua poltrona comunale, si trova di fronte un centro sinistra che in questi anni ha tentato una rimonta e che non è più sprovveduto come quello delle scorse amministrative. E mentre traballano gli apparentamenti, i Grillini fanno parte per loro stessi, l’idV, sembra con una storia a parte, i Verdi nicchiano fino alle ultime battute, prima d’ apostrofare pubblicamente il loro spalleggiamento, l’Udc ancora vive la politica dei due forni, nell’ambito della sua stessa dimora. Sica sindaco, pare che non abbia più quell’assenso che plebiscitariamente incassò, sapendo di poter tentare anche un’escalation governativa, allorquando circa 28.000 preferenze, lo fecero sorridere dal parlamentino regionale. Oggi, il sindaco, vive la stagione della crisi e della sua persona: il desiderio d’innovazione, sta facendo ribaltare scenari un po’ ovunque. Il turn over della politica, quello che intende spazzare il vecchio, per il nuovo e che ancora non vede l’assenso dei vecchi parrucconi, in pensione per le nuove generazioni. Sica dovrebbe cedere il passo non alle miss, che saluta festoso in passerella: la scena attuale, rimanda problemi seri e non sfilate sgambettanti…la gente ha bisogno d’altro, vuole altro!