Estate, tempo di sagre!

Rita Occidente Lupo
Tempo di sagre, di tutte, di più. Anche quelle che solo l’immaginario collettivo può tirar fuori dal cilindro del prestigiatore di turno, per promuovere prodotti e territori. E potenziare l’economia locale, unico dictat che scorta patate, melanzane, carni, cipolle e quant’altro si può tradurre in piatti pronti, in cibi mordi e fuggi, al modico costo familiare! Panini farciti con scoppiettanti salsicce, patatine fritte golose, insieme a bibite, tris che alligna in ogni sagra: da quella della ciliegia, a quella del mascuotto di grano; da quella della patata, a quella della carne di struzzo…tante pietanze, ma anche tanti cibi che sembrano più assecondare la voglia d’aria fresca, che il palato anche più esigente. Rusticamente, in piazza o sul muretto di turno, poco importa se in ossequio alle più elementari norme igieniche, tanti sagristi si ritrovano accodati in carovane mozzafiato di sera in sera, con l’inizio del caldo assediante, presi più dalla smania di andare, che dalla mera voglia di curiosare. Più dall’esigenza di trotterellare, con tanto di family al seguito, verso questa o quella località, che dalla pia intenzione di osservare anche banali regole alimentari, fustiga-diete! Ma, se per gl’inventori dell’ultima sagra, un’occasione, per lievitare le casse dell’esangue Pro Loco o dell’Associazione di questa o quella entità, per gli esercenti locali di pubblica ristorazione, una penale da saldare piuttosto elevata. Infatti, se l’esercito dei visitatori, si attrezza di ticket alle casse degli stands gastronomici, per diverse serate l’attività di tali ristoratori, al rosso! E le lamentele, in tempi di magra, non mancano a giusta ragione. Infatti, su alcuni piccoli Comuni, addirittura s’insiste su quello che sembra ormai un vero e proprio business, con l’organizzazione, anche nelle diverse frazioni del paese, di più eventi nell’arco dell’intera estate. Di qui le scalciate agli enti patrocinatori, che sembrano propendere più per kermesse occasionali, che per un fisso imprenditoriale. In quanto ai sapori tipici, questi appaiono più uno slogan per le allodole: dove a malapena si colgono ciliegie, data la scarsa stagione, non si comprende come le si possa eleggere, regine di sagre! Diciamo che, intorno al “fantasma” del prodotto locale, vien costruita l’intera batteria d’accompagnamento, che spazia dai panini farciti per finire,…dulcis in fundo, il caso di dire, a chicche a volontà!!!