Angri: GdF, fabbrica clandestina botti sequestrata

Nel quadro di un intensificato controllo del territorio finalizzato al rispetto della normativa attinente la commercializzazione di artifizi pirotecnici e materiale esplodente, un importante sequestro è da annoverare a quelli che, ormai da tempo, costituiscono  la sequela di risultati del piano annualmente sviluppato dal Comando Provinciale di Salerno  in concomitanza con le festività natalizie. Con un impegno che è ormai divenuto una costante di questo periodo per le Fiamme Gialle, si è distinta l’operazione condotta dai militari della Compagnia di Nocera Inferiore che hanno scoperto, in territorio angrese, una  fabbrica clandestina di manufatti esplodenti  comunemente denominati “cipolle” e “trac”, connotati da intrinseca elevata potenzialità  deflagrante o dirompente, specificatamente fabbricati e manipolati allo scopo di produrre effetti detonanti,  indicati come esplosivi  aventi insita la  caratteristica della “micidialità”. Il materiale esplodente, pronto per essere piazzato sul “mercato nero” dell’hinterland napoletano a cifre da capogiro, è stato rinvenuto all’interno di una cantina sottostante civili abitazioni, allestita a vera e propria fabbrica clandestina di manufatti esplodenti in totale assenza delle previste licenze e permessi e, soprattutto, in dispregio ad ogni norma sulla sicurezza, costituendo un potenziale serio pericolo per l’incolumità pubblica. Il responsabile del fatto delittuoso, un pregiudicato angrese di origine partenopea, tale  G.B. di anni 50, colto in flagranza mentre produceva manufatti esplodenti, è stato tratto in arresto. All’interno della fabbrica clandestina nella piena disponibilità del pregiudicato, venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro circa 5.500 manufatti esplodenti di considerevoli dimensioni, pronti per la commercializzazione “in nero”, un ingente quantitativo di involucri di varie dimensioni per il confezionamento di artifizi esplodenti, circa 2.000 micce, inneschi singoli, inneschi collegati a gruppi e circa un quintale di  esplosivo (polveri) costituito da misture piriche di titanio, zolfo, perclorato ed alluminio frammisto a crusca attestato (a cura di personale tecnico specializzato) di elevatissima pericolosità per il suo intrinseco potere esplosivo detonante che ne caratterizza il requisito della micidialità in rapporto anche al quantitativo. L’attenzione degli investigatori è ora concentrata sulla ricostruzione della filiera “abusiva” della commercializzazione di polvere pirica oggetto di sequestro. L’attività di servizio messa a segno costituisce ulteriore testimonianza del costante presidio esercitato dal Corpo sul territorio a tutela della salute dei cittadini, significativamente e continuamente intensificato in un periodo che, come notorio, è ad alto rischio di incidenti in concomitanza con le prossime festività di fine anno.