L’angolo del cuore con Francesco Terrone: “Colpa senza colpa”

La poesia di Terrone una lunga peregrinatio le cui pietre miliari sono macigni per ciascun comune mortale: nascita, morte, trasferimenti, amore, trardimenti, voti assolti e rinnegati. Ma il poeta non è un comune mortale: se tutti hanno in sè un infinito desiderio, come lo chiamava Santa Caterina da Siena, cioè un’ansia, un’inquietudine, una fame ed una sete, ebbene bisogna che qualcuno interpreti tutto ciò ed indichi la via. Questo “qualcuno” non può che essere il poeta o il profeta. Il senso della religiosità è un ancora di più, ma a tale stato di grazia Terrone non è ancora pervenuto. Più che religio, la sua è pietas, che non vuole rinunciare ad un mondo di valori, reminescenze, credenze, atti e riti confluiti in parte nella religione cristiana, mentre altri retaggi sono tuttora presenti nelle coscienze dei più semplici, dei più genuini.

Aldo G.Jatosti

Colpa senza colpa

Il senso di colpa,/esasperazione/del dominio dell’uomo/sull’uomo…/Asfissiante concetto/che divora/come belva affamata/il corpo e l’anima/dell’oppresso…/Per rendere gloria a chi/se non alle paure/e pregiudizi/di chi regna e governa/sulla coscienza/delle povera gente?/Dov’è la carità?/Dov’è l’amore?/in un concetto/così devastante/e senza pace?/Il senso di colpa:/concetto che/banalizza/il senso profondo/ed ammirevole/di religiosità/e di vita!/

Francesco Terrone da “L’alfabeto dei sentimenti”