Sconfitta amara della Salernitana. Grazie lo stesso, ragazzi!

Maurizio Grillo

La sconfitta più amara. Alla Salernitana non riesce l’impresa di ribaltare il 2-0 dell’andata battendo soltanto di misura il Verona in un Arechi sold out o quasi. Pubblico delle grandi occasioni per quella che è una sfida che vale molto di più di una promozione in serie B. Uno stadio così pieno non si vedeva da tempo, da rabbrividire davvero. I pochi tifosi veronesi sono ammutoliti, anche perchè ad ogni accenno di coro, vengono praticamente sommersi da fischi. Coreografie d’altri tempi accolgono i protagonisti al loro ingresso sul terreno di gioco. Breda non si fida di mandare in campo il giovane Jefferson ed opta per una difesa a quattro, con l’innesto di Szatmari a centrocampo. Mandorlini, rispetto alla formazione annunciata alla vigilia lancia Martina Rini dal primo minuto al posto di Russo. Inizia la gara coi granata che attaccano verso la curva nord. Iniziano i granata a spron battuto. Il primo tiro bloccato in tuffo da Rafael si regista al 5′ con un tiro di Szatmari. E’ lo stesso calciatore dopo un minuto a mancare di un soffio l’intervento di testa a pochi passi dalla porta. Ogni azione del Verona è accompagnata dai fischi del pubblico. Gli scaligeri provano a farsi vedere dalle parti di Iuliano con Berrettoni che al 17′ sparacchia fuori da buona posizione dopo esser evaso alla marcatura di D’Alterio. Non si fa attendere la reazione della Salernitana che sfiora l’1-0 con Peccarisi, abile a saltare più in alto di tutti sugli sviluppi di un corner calciato dalla destra, ma la mira del centrale granata è imprecisa. Ancora Salernitana in avanti con Ragusa che slalomeggia in area calciando centrale tra le braccia dell’attento Rafael. Al 33′ Carrus ci prova da fuori, ma la palla sibila vicino il palo alla destra del portiere. Dopo tre minuti sempre Carrus a rendersi pericoloso, ma il tiro del centrale sardo si spegne alto sopra la traversa. Il pallino del gioco resta in mano alla squadra allenata da Breda e Fabinho mette i brividi a Rafael su punizione, costringendo l’estremo difensore veneto alla deviazione in corner. Al 45′ l’episodio che cambia l’inerzia dell’incontro: Ragusa viene atterrato in area di rigore e per l’arbitro Di Paolo è rigore. Dagli undici metri si presenta Carrus che spiazza Rafael e manda le squadre al riposo sull’1-0. Nella ripresa il Verona esce dal guscio e si rende pericoloso sugli sviluppi di punizione dal limite con Scaglia che chiama Iuliano alla deviazione in corner. Ragusa continua ad impensierire la retroguardia scaligera, ma è sempre troppo precipitoso negli ultimi 16 metri. Continua, comunque, l’assedio della Salernitana alla porta del Verona e Szatmari fa gridare al gol quando si vede alzare in angolo la conclusione dal limite. Al 16′ Fabinho sfiora l’eurogol: il brasiliano si fa beffe dell’intera retroguardia gialloblù ma si vede negata la gioia del gol da un superbo Rafael che respinge in angolo la velenosa conclusione del talento scuola Udinese. Dopo l’occasionissima mancata da Fabinho c’è tempo per un aggancio in area fallito dal solito Ragusa e poi saranno poche le successive azioni da gol create da una Salernitana che, dopo la metà della seconda frazione di gioco, accende la spia della riserva e non riesce più a spingersi efficacemente nella metà campo del Verona. Infatti il Verona ha gioco facile nel gestire l’incontro e sfiora in qualche circostanza anche la segnatura dell’1-1. In casa granata si spegne definitivamente la luce quando Carrus lascia il terreno di gioco a dieci minuti dalla fine. Dopo quattro minuti di recupero si infrangono, così, i sogni promozione di una Salernitana che cede la cadetteria con l’onore delle armi ed uscendo tra gli applausi dal terreno di gioco.