L’Addio al Guerriero

Valentina Manzo

A poche ore dalla morte di Pietro Tarricone, anche se la magistratura non ha aperto un’indagine, si fanno tante ipotesi sulle reali cause della morte. La dinamica dell’incidente e’ abbastanza chiara: Pietro ha effettuato la manovra di frenata troppo tardi, a 20 metri da terra piuttosto che a 100, andandosi a schiantare sull’Aviosuperficie di Terni a oltre 80 chilometri orari. Una velocita’ che non lascia scampo, anzi e’ gia’ tanto che il fisico del “guerriero” e’ riuscito a sopravvivere e lottare per quasi 12 ore. Ironia della sorte e’ che Tarricone proprio in questi giorni era presso Terni per effettuare, con la compagna Kasia Smutniak, 4 lanci al giorno per un corso di atterraggio, proprio la cosa che ha fallito e gli e’ stata fatale. Comunque i siti specializzati parlano di una manovra, denominata gancio basso, che e’ al limite, e si tratta di una inversione a U a paracadute aperto che si ottiene inclinando l’angolo di inclinazione a pochi metri dal suolo. Questa manovra, e’ molto pericolosa, e fortemente sconsigliata anche agli esperti, visto che non esiste alcun corso ufficiale di questa tecnica.

Certo questo escluderebbe che la morte dell’attore sia dovuta a correnti particolari o alla sicurezza della struttura di Terni, tra l’altro luogo tragicamente noto ai praticanti di questo sport estremo visto che negli ultimi tre mesi sono deceduti ben 3 paracadutisti. Ora, però, il problema vero è Sophie. Il problema è dire a sua figlia che papà non tornerà più a casa. La mamma, però, l’attrice Kasia Smutniak, ha deciso che oggi — non si sa come — glielo dirà. Stringerà i pugni, guarderà negli occhi la sua bambina di soli sei anni e troverà finalmente la forza di pronunciare quelle parole dure come sassi. Kasia ieri è rimasta tutto il giorno con lei, mentre a Trasacco veniva tumulata la salma e mamma Rita e papà Francesco piangevano ancora disperati, accarezzando la foto del figlio.