Salerno: CGIL, Tavella sull'Alcatel

Apprendiamo di una nota a firma di Confindustria Salerno relativa alla vicenda Alcatel Lucent di Battipaglia e ci appare doveroso introdurre elementi di maggiore chiarezza in un contesto reso drammatico dalle iniziative spontanee messe in campo da alcuni lavoratori.  Vorremmo ricordare a Confindustria Salerno che la CGIL non ha mai smarrito le ragioni di un dialogo costruttivo, né perso di vista l’interesse complessivo del territorio.Tuttavia, non è nostra intenzione venir meno ad un ruolo di difesa dell’apparato produttivo, a maggior ragione quando tale difesa riguarda un sito produttivo strategico e di grande valore per l’interesse della provincia di Salerno.  Nella nota di Confindustria Salerno non si menziona né si fa accenno al laboratorio semi-clandestino Meditec del quale abbiamo dimostrato e ampiamente documentato le assurde condizioni di lavoro e di sicurezza. Ricordiamo, ancora una volta a chi l’avesse rimosso, che in quel laboratorio venivano lavorati prodotti etichettati Alcatel.Abbiamo ripetutamente rivolto una semplice domanda ad Alcatel e, alla luce della nota di Confindustria Salerno, ci permettiamo di estendere alla stessa il medesimo quesito: come mai prodotti Alcatel sono giunti in quel laboratorio? Allo stato, ci risulta che l’unica committenza esterna sul territorio alla quale Alcatel Lucent affida parte della produzione è solo ed esclusivamente Meditel.Ci permettiamo, dunque, di avanzare un fondato sospetto di relazioni industriali tra Meditel e Meditec. Ove vi fosse una smentita su tale ultima nostra considerazione rimane il silenzio di Alcatel sulla domanda che, più volte, abbiamo posto e che ribadiamo: come mai prodotti etichettati Alcatel si trovano in  un laboratorio semi-clandestino sito a 200 metri dalla stabilimento Alcatel Lucent? La nota di Confindustria Salerno si conclude esplicitando presunte garanzie occupazionali che l’imprenditore locale cui, aggiungiamo noi, corrisponde il nome di Luigi Pastore, avrebbe offerto. Le stesse garanzie, continua la nota, sono legate ad un “settore così strategicamente rilevante come quello legato all’innovazione tecnologica”. Vorremmo ricordare a Confindustria Salerno che l’imprenditore in questione non è legato nemmeno lontanamente ad alcun processo di innovazione tecnologica, ma si limita ad essere, semplicemente, un committente esterno di una grande multinazionale.  Le ragioni di un dialogo costruttivo, così come ci invita a riprendere Confindustria Salerno, si possono rilanciare alla luce di due elementi molto semplici: azzeramento del piano industriale presentato e chiarezza rispetto a ciò che si è riscontrato in Meditec. La nota di Confindustria evidenzia la preoccupazione di una possibile penalizzazione “degli interessi legittimi” che non troverebbero, in questa fase, il “necessario punto di equilibrio”. Da parte nostra ci permettiamo di evidenziare che tra gli interessi legittimi vi sono quelli di centinaia di lavoratori che, con determinazione e convinzione, lottano affinché si salvaguardi, nella nostra provincia, un sito di eccellenza come quello di Alcatel Lucent.