In libreria, il nuovo libro-inchiesta di Giuseppe Lembo

 

Un libro-inchiesta “I Globali del Terzo Millennio. Viaggio nel disagio della condizione umana dal locale al globale” scritto dal giornalista Giuseppe Lembo. Un giornalista scomodo che, come comunicatore, sociologo ed operatore di cultura osserva, analizza, ricerca e studia le complessità umane e sociali del nostro tempo, per promuovere il dialogo, il confronto, la crescita dell’uomo e del suo necessario impegno sociale nel ruolo, tutto da costruire, di “uomo sociale”. Una dimensione dell’uomo del nostro tempo che non può, né deve sfuggire a nessuno di noi. Le prospettive umane e sociali dei processi di mondializzazione in atto devono essere necessariamente quelle di costruire una società nuova, con radici ed identità locali ed azioni d’insieme globali, per un’umanità attenta e sensibile ai problemi dell’uomo in quanto essere. Per questo obiettivo è necessario contenere i guasti di una globalizzazione, intesa non tanto come civiltà globale, ma come ricerca egoistica del solo apparire e di una crescente domanda di beni e cose per soddisfare il bisogno dei consumi, la grande peste del Terzo Millennio, per effetto della quale, la lotta per la sopravvivenza e per l’accaparramento anche di soli beni e risorse primarie e di beni e risorse immateriali, sarà causa di lotta violenta e distruttiva tra chi ha e chi non ha, tra chi sa e chi non sa. L’impegno che si richiede a tutti e soprattutto al mondo della comunicazione autentica è quello di pensare all’uomo mettendo da parte politiche e conoscenze rivolte ad interessi di parte dei sultani e della sultanità, con un fare oscurantistico e feudale. Il rinnovamento e la rinascita dell’agire, del fare per l’uomo, richiede una maggiore diffusione della cultura, della conoscenza, dei saperi, del comunicare autentico. Tutto questo crea una società nuova, dal locale al globale. Questa società sarà la grande civiltà globale del Terzo Millennio? Dipenderà da tutti noi cittadini della Terra il saperla costruire; in alternativa, purtroppo, il rischio, per effetto dei crescenti conflitti uomo/uomo ed uomo/natura, sarà quello del disastro totale e della possibile fine dell’uomo sulla Terra, sempre più incapace di sostenere la domanda di beni primari per un’umanità in veloce crescita ( i sei miliardi di persone che affollano la Terra oggi, saranno oltre 8 miliardi nel 2050). Si vivrà in megalopoli dalle dimensioni impensabili di 50 milioni di persone (secondo Mumford si tratterà di città enormi che l’uomo dopo averle costruite le distruggerà per effetto del peso della popolazione che le abitano). Tutto questo non è allarmismo gratuito. È, purtroppo, un aspetto reale di quanto accadrà un giorno all’uomo sulla Terra. “Assumiamoci insieme le responsabilità di cambiare- sostiene Lembo- per evitare la catastrofe finale. Mettiamoci e mettiamo al servizio dell’uomo, il nostro ruolo di comunicatori per far crescere l’informazione, la comunicazione, la conoscenza, i saperi che insieme fanno crescere l’uomo in quanto essere, riducendo la forza distruttiva dell’apparire e del consumismo che fa crescere il popolo degli stomaci a tutto danno dei cervelli che servono a salvare l’umanità di oggi e del futuro.” Un testo scritto a più mani per noi, cittadini inquieti del mondo, dove la Terra trema e genera spesso tanta distruzione e morte, in quanto è stata privata della autentica solidarietà antica per cui è sempre più difficile all’uomo di esistere, in quanto gli viene a mancare, giorno dopo giorno, la cultura dell’essere, ormai franata e travolta da un apparire invadente e distruttivo.