Matinèe in villa comunale e arie da camera per le giornate di Arti di Maggio

 

Sarà un matinèe in villa comunale ad inaugurare la prima domenica della seconda edizione di Arti di maggio, una rassegna che si rivela quale incrocio sonoro di linguaggi espressivi, promossi dall’Associazione Seventh Degree, di Liberato Marzullo e Antonello Mercurio,  ospite della kermesse Salerno Porte Aperte allestita dal Comune di Salerno.Domenica 17, alle ore 11, nella villa comunale del teatro Verdi, performance del Caffè Concerto Strauss composto dal leader, Cristian Pintillie al violino, Grigore Sendrea al contrabbasso, Gabriele Betti al flauto, Giorgio Babbini al clarinetto, Edilio Nicolucci al pianoforte. È un gruppo orchestrale di solisti che propone, con esemplari esecuzioni virtuosistiche, repertori sia cameristici sia di intrattenimento, secondo i moduli stilistici ed interpretativi della tradizione mitteleuropea delle kaffe-hausen, con tutta l’intrinseca ricchezza delle variabili di suono, cronologia, costume. L’intento del gruppo è quello di imporsi come punto di sutura fra la musica cosiddetta “colta” e quella di più immediata presa, intrisa di appetibilità evocativa e di ritmi entusiasmanti.Unico nel suo genere, Caffè Concerto Strauss si caratterizza per lo stile che accomuna spontaneità, briosità, comunicativa, a capacità tecnico-esecutive frutto della matura preparazione accademico-classica dei suoi componenti. Per il pubblico salernitano ha scelto di eseguire musiche degli Strauss, Monti, Gershwin, Theodorakis, Rossini, Mascagni, e Khachaturian. Ancora musica per la sera: alle 21,30, nella chiesa dell’ Addolorata, si esibiranno il soprano Rosamaria Cirillo, accompagnato al pianoforte da Anna Rosaria Valanzuolo. Particolare il programma dedicato alla luna tra musica e poesia, che vedrà un reading di poesie affidate all’interpretazione di Maia Salvato. Stradella, Piccinni, Tosti, Donizetti, Ranzato, Mercurio, i compositori che sposeranno i versi di Leopardi, Metastasio, D’Annunzio, Quasimodo per schizzare i mille volti di una luna, sempre più umana.Unico evento previsto per lunedì 18, il rècital del mezzosoprano Marilena Laurenza, che si presenterà in duo con il pianista Francesco Aliberti, alle ore 21,30, nella chiesa dell’Addolorata. Il concerto principierà con l’aria mozartiana “Vado, ma dove?” Oh dei!”, caratterizzata da un’invenzione melodica avulsa dalle parole e conchiusa nella sua levigatissima astrazione di una contabilità rarefatta. Si continuerà con il genio salisburghese e l’aria di Despina “In uomini, in soldati” dal “Così fan tutte”, in cui la cameriera che non crede alla fedeltà in amore, fa buona scuola d’amore alle padrone e le invita a darsi al buon tempo. Passaggio in Italia con il Gioacchino Rossini delle Soirées musicales, da cui ascolteremo la melodia di rinnovata freschezza de’ “La promessa” e “L’invito” un bolero assai curioso che denota l’interesse di Rossini per ogni nuova forma di ritmo vivificante. E siamo all’aria di sortita di Rosina “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia di schizzante la povera vittima degli usi e delle consuetudini dell’epoca, ma non così vittima, perché la docilità è femmina, quindi già preparata dalla nascita a graffiare gli avversari con gorgheggi decisi per imporre a tutti la propria volontà, prima di un tributo a Francesco Paolo Tosti. La prima romanza è “Visione!” e segna l’inizio della collaborazione con Gabriele D’Annunzio, si continua con “Chançon de l’adieu”, una delle più struggenti e nostalgiche pagine sue, la cui tessitura è racchiusa all’interno di una quinta diminuita, per concludere con “Vorrei”, legata alla congiunzione spontanea dei suoni. Il “poema en forma de canciones” di Joaquin Turina, in cui si fondono felicemente gli stilemi dell’impressionismo francese con gli elementi pittoreschi e realistici tratti dalla musica popolare Andalusa, e l’Aria di Rosina , tratta dall’opera “La Luna nel pozzo” di Antonello Mercurio, quasi un fox-trot della luna, chiuderanno la serata.