Baget Bozzo : 84 anni tra sacerdozio e politica
Gianni Baget Bozzo si è spento questa notte nella sua abitazione di Genova. Aveva 84 anni, molti dei quali spesi tra il sacerdozio e la politica. Con lui muore l’anima intellettuale del berlusconismo oltre che una delle voci più limpide del liberalismo cattolico. Divenne sacerdote all’età di 42 anni. La sua militanza politica era cominciata molto prima, nella democrazia cristiana di Taviani e Tambroni. Negli anni settanta si separò dallo scudo crociato, disapprovando il compromesso storico con il pci, e si avvicinò al partito socialista di Craxi. Con lo stesso partito fu due volte europarlamentare. Nei primi anni ’90 fu tra i fondatori di Forza Italia, ne redasse la carta dei valori e ne rappresentò la linea programmatica. Silvio Berlusconi, che non ha mai amato circondarsi di intellettuali, con Baget Bozzo fece un eccezione. Nessuno meglio di lui seppe incarnare lo spirito della nuova destra nazional popolare ed una visione eticamente antirelativista della cultura occidentale. Oltre che valente giornalista – fu editorialista, tra l’altro, de Il Giornale e di Panorama – Baget Bozzo lo ricorderemo come una delle migliori menti della teologia contemporanea. Da sempre vicino alle posizioni di Papa Ratzinger, Bozzo si adoperò perchè la crescente secolarizzazione della società contemporanea non sbiadisse del tutto l’impronta cristiana della cultura europea, nel costante tentativo di coniugare la tradizione cattolica con il progresso sociale e la modernità. La sua assenza lascerà un vuoto di contenuti profondi e di significati autentici nel bagaglio formativo del Pdl. Senza di lui la leadership di Berlusconi sarà più fragile e meno autorevole di sempre.