I libri per salvare l’Italia- l’importante valore della scrittura

Giuseppe Lembo

L’Italia cresce nella sofferenza, oltre che umana ed economica, anche e soprattutto nel suo fare culturale. L’Italia della cultura e dei saperi è in una condizione di grave e sofferta crisi.  Nel mondo italiano è stato colpito in modo grave, il cuore della cultura trasmessa attraverso i Libri; è stata colpita soprattutto quella fascia di lettori italiani interessata e fortemente, ai saperi; interessata e fortemente a leggere, soprattutto i Libri di saggistica, oggi assolutamente indifferenti ai più che, non leggendo hanno tristemente determinato la crisi degli editori, con le sempre più cancellate ricche ed interessanti collane di saggi che affrontavano i problemi dell’insieme umano e sociale, partendo dal mondo del pensiero del passato e guidando saggiamente i percorsi del futuro possibile che si possono costruire solo con la forza insostituibile della cultura e dei saperi condivisi. Che si costruiscono insieme, allargandone le conoscenze al più alto numero di popolazione possibile; tanto, soprattutto nelle fasce alte, per poi, con un insieme partecipato, trasformare le idee in fatti concreti, creando così, percorsi di crescita umana e sociale, per un nuovo umano e  sociale in cammino verso i tempi umanamente nuovi. Verso quei tempi che, per non essere tempi tristemente negati, hanno assolutamente bisogno dei saperi e della cultura illuminante dei pochi al fine di farla diventare cultura di vita dell’intero insieme umano e sociale. Purtroppo, l’Italia ha tristemente interrotto questo saggio percorso. Chi doveva acquisire il sapere facendo della cultura uno strumento diffuso di crescita umana e sociale, con indifferenza l’ha dismesso; con grave indifferenza, la fascia alta di scolarizzazione, chiusa in se stessa, si è lentamente negata ai libri. Ai tanti libri del sapere, partendo dal mondo antico che editori saggi ed illuminati andavano pubblicando, fornendo quella saggistica intelligente che alimentava la crescita umana e culturale del singolo e del suo insieme umano e culturale di riferimento, contaminando così facendo, positivamente anche le masse fortemente attente ai saperi ed ai Libri che consideravano l’insostituibile vangelo della cultura italiana. Una cultura che, oggi è in crisi; una cultura fortemente dismessa nella più generale e diffusa dismissione italiana. Tanto, con grave danno per la società nel suo insieme che, cammin facendo ha subito delle vere e proprie battute d’arresto, regalando (si fa per dire) all’Italia l’amaro destino italiano di un futuro d’insieme italiano sempre più negato; sempre più cancellato, non solo e tanto, per un diffuso e crescente malessere economico, ma anche e soprattutto per un grave e sempre più diffuso malessere culturale e dei saperi negati, una grave sofferenza per la crescita italiana d’insieme; tanto, con gravi sofferenze per il futuro italiano, sempre più tristemente negato. L’Italia è sempre più dismessa; è sempre più dalla cultura negata, per la sua società liquida e senza saggi valori di riferimento. C’è, sugli orizzonti italiani, un crescente niente italiano; un niente italiano che ci fa tanto male come insieme italiano poco saggio e sempre più del tutto indifferente ai valori, alla cultura, ai saperi ed a quell’insieme umano che sa produrre idee condivise, trasformandole saggiamente in percorsi di vita presente e futura. Il “primo” italiano colpito dalla grave dismissione della nostra Bella Italia, all’inizio del Terzo Millennio, è proprio il mondo dei saperi e della cultura; dei buoni e saggi saperi e di quella cultura che serve per crescere umanamente, elevando il popolo-massa, da suddito a cittadino. Le tristi condizioni italiane, dal punto di vista culturale, per tutto quanto detto sopra, sono soprattutto e prima di tutto, l’amaro frutto italiano di un grave vuoto politico, il cui mondo, altrettanto fortemente dismesso, naviga a vista, producendo scenari italiani confusi e sempre più incerti; scenari italiani sempre più tristi e dal futuro negato. Purtroppo, i mali della mala Italia, proprio non finiscono mai! proprio non finiscono qui!  Si accaniscono contro la gente italica che non sa assolutamente che fare ed a chi santo votarsi. La triste condizione di smantellamento italiano riguarda tutto e tutti dell’Italia; in modo nuovo e disumanamente grave, riguarda, prima di tutto, la dismissione della conoscenza e dei saperi; tanto, soprattutto da parte di quell’èlite italiana, nel tempo della saggia italianità, fortemente attenta alla cultura; attenta ai saperi ed alla lettura coinvolgente, il primo ed insostituibile strumento di quel protagonismo culturale che fa la differenza, rendendo l’uomo attivamente cittadino e protagonista di futuro.