Sanità malata!

 Giuseppe Lembo

Tornando alla sanità italiana c’è da allarmarsi per essere gravemente ammalata. C’è una situazione italiana di inarrestabile definanziamento.

Una condizione questa, triste ed allarmante che ipoteca pesantemente il nostro Futuro, con un Paese gravemente ammalato di inarrestabile “vecchiaia italiana” sempre più abbandonata a se stessa, con un unico concreto riferimento a tutela della propria salute degli anziani nella sola assistenza ospedaliera.

Fuori di essa per i 2,8 milioni di anziani non autosufficienti (tra 10 anni 3 milioni e mezzo), c’è la triste solitudine del “soli con se stessi”, con un continuo entrare ed uscire dagli ospedali, ingolfandoli e con le famiglie sempre più in affanno non avendo la forza di garantire da sole gli anni di una buona vecchiaia ai loro cari, che attendono la morte liberatrice per non pesare sulle spalle di chi se li è scaricati e non vuole saperne più niente; tanto meno, non vogliono sentirne parlare. Costoro, ma non solo, rinunciano sempre più spesso, per mancanza di soldi, alla prevenzione, alle analisi, alle terapie.

Stando a dati ISTAT il 6,5% della popolazione italiana non si cura; si nega, alle cure, facendosi un male da morire, per le gravi sofferenze della sanità italiana; tanto, con conseguenti gravi e crescenti rischi per la propria salute.

Il sistema sanitario italiano è in affanno. Si tratta, purtroppo, di un affanno tristemente spalmato sull’intero “sistema Italia”.

La salute, falsamente pubblica, è soprattutto un pesante fardello italiano privato. Ai privati che possono, costa ben 35 miliardi.

Altro che servizio nazionale per tutto e per tutti! Non è così! Non è assolutamente così!

La sanità pubblica in crescente affanno, è ormai un grande affare per il welfare sanitario privato, dalle porte sempre aperte, sempre e solo a chi può e che a tutela della propria salute, potendo, attiva assicurazioni sanitarie integrative, nel 2017 pari a 14 milioni. Siamo ormai al doppio binario della sanità italiana.

Una condizione sanitaria che vede il pubblico sempre più dismesso ed il privato in crescente ascesa, con affari da capogiro e con la metà dei medici del Servizio Sanitario, attivi protagonisti del vizietto italiano di tenere il piede in due scarpe.

Abbiamo nuovi scenari italiani. Scenari dal doppio binario con il crescente fenomeno delle Nuove Mutue che i cittadini, per non morire di malasanità, sottoscrivono in forma sempre più abbondantemente crescente.

Nel triste pianeta della sanità, sempre più in caduta libera verso la malasanità italiana, c’è anche un crescente precariato medico/infermieristico, con patologica carenza di personale nelle strutture pubbliche.

L’Italia è un Paese sanitariamente disomogeneo con gravi differenze Nord/Sud. Tanto e soprattutto, nel microcosmo degli ospedali italiani, tristemente differenti per aree geografiche, con un Sud che si piange addosso per la sua diffusa malasanità che regala sofferenze e morte in tutte le età, spingendo in viaggi della speranza chi può e non vuole morire di malasanità meridionale.