Polvere di stelle

Angelo Cennamo

Una palazzina anonima, le tapparelle abbassate nel bilocale al primo piano. Il letto sgangherato, la credenza con gli alimenti donati da una parrocchia vicina, poco altro. Di fianco al tavolino, il corpo accasciato sul pavimento chissà da quanto tempo.  La morte di Laura Antonelli ci riporta ad altre tragiche scomparse: Umberto Bindi, Mia Martini, Greta Garbo, per certi versi, a quella di Marilyn Monroe. La povertà e la solitudine non viaggiano mai separate, e quando bussano alla tua porta, alla soglia della mezza età, il mesto rituale della sopravvivenza diventa faticoso, usurante, quasi insopportabile. Le luci della ribalta, per Laura Antonelli, si erano spente inesorabilmente dopo una brutta vicenda di droga e uno sfortunato intervento di chirurgia estetica, che le aveva deturpato i lineamenti fino a renderla irriconoscibile. Cadere nel vortice della depressione, in quelle condizioni, non deve esserle stato difficile. Eppure per almeno un ventennio la sua avvenenza aveva turbato i sogni degli italiani, il volto angelico su un “corpo da puttana” l’aveva trasformata nell’icona per antonomasia del cinema sexy. Per Paolo Mereghetti del Corriere della sera, è stata la nostra Brigitte Bardot. A noi piace ricordarla in quella scena cult di “Malizia”, in cima alla scala, mentre il ragazzino protagonista del film le guarda le gambe. Quanti adolescenti degli anni  ’70 e ’80 hanno invidiato quel ragazzino e desiderato, solo per un momento, di essere al suo posto. Laura Antonelli ce la raccontano come una donna fragile, prigioniera del suo corpo e di uno stereotipo cinematografico che le era stato imposto (forse) oltre ogni diversa aspirazione. Non aveva il talento di Sophia Loren o di Anna Magnani, ma la sua grande bellezza ha illuminato il set di registi di alto rango come Scola e Visconti e fatto da spalla ad attori del calibro di Sordi, Mastroianni e Belmondo. Poche attrici di oggi possono vantare il suo curriculum. Di sicuro, nessuna di loro lascerà la stessa traccia nella nostra immaginazione.