S.O.S. – Salviamo l’Italia

 Giuseppe Lembo

Lanciare l’S.O.S. – salviamo l’Italia, non è assolutamente un atto allarmistico o ancora peggio di terrorismo psicologico, per il solo compiacimento di inventarsi un futuro negato per il nostro Paese e quindi per la nostra gente che confusamente proprio non sa cosa doversi attendere dal proprio domani, considerate le condizioni tristemente preoccupanti del nostro presente. L’Italia delle false promesse deve essere cancellata; con le promesse, con le sole promesse, sicuramente non si risolvono i gravi problemi degli italiani; sicuramente non si risolve il primo e più grave problema italiano di oggi che è la mancanza di lavoro; una mancanza che non promette niente di buono per il  futuro dei giovani; una mancanza che allarma, per il peso sempre più insostenibile per le famiglie italiane che già oggi non ce la fanno più a campare e che sono fortemente incupite per gli orizzonti da futuro negato per i loro figli. Al di là delle promesse caro Matteo Renzi, caro Presidente del Consiglio di tutti gli italiani, la gente non si attende soluzioni miracolistiche; si attende però quell’impegno del fare, con azioni capaci di ridare fiducia ai tanti italiani che ormai non credono più a niente. Occorre, caro Renzi, saper mobilitare le menti ed i cuori degli italiani, rimuovendo quegli ostacoli che hanno interrotto traumaticamente la capacità italiana sia di produrre idee che vengono dalla mente, che le tante emozioni che vengono dal cuore. Occorre colpire intelligentemente l’immaginazione (esempi positivamente utili possono venire dal fare di Roosevelt, un fare senza compromessi, con l’obiettivo chiaramente dichiarato del bene comune).Occorre, caro Presidente del Consiglio, una forte capacità di leadership; è assolutamente necessaria affinché gli italiani in modo convinto possano credere in te e non provare, cammin facendo, quel nefasto senso di disillusione che, nonostante tutto, può essere anche per te, dietro l’angolo. La tua forza, caro Matteo Renzi è soprattutto nel fare; nel buon fare per gli italiani che hanno bisogno di cambiare e di credere, cancellando gli scenari tristi e bugiardi che, con il loro niente, hanno prodotte le tante macerie italiane, da rimuovere, per ricominciare; da cancellare, per non morire. Il vero ed utile fare renziano è quello dei risultati, importanti per il Paese che deve cambiare e per la fiducia soprattutto dei giovani in un mondo possibile; in un mondo nuovo che serve all’Italia di oggi per non morire. Con il fare si può superare anche il consenso di un’opinione pubblica che vuole certezze e non essere più tradita per troppo lungo tempo da chi ha inopportunamente usato le bugie, le ambiguità, cancellando le verità. Al nostro Paese non occorrono tatticismi e tantomeno atteggiamenti di un inutile temporeggiare; non producono niente di buono; non portano da nessuna parte. Occorre piuttosto da subito attrezzarsi per un rapido e radicale mutamento; tanto è necessario per evitare di vedere sgretolarsi con gravi danni quell’importante edificio di conquiste storiche il frutto del nostro impegno passato; il frutto dei tanti passati sacrifici dei nostri padri per un Paese che noi del presente stiamo mandando, con grave danno, in rovina. Occorre all’Italia un mutamento radicale; un mutamento che va fatto nell’interesse sovrano del Paese, senza guardare in faccia a nessuno; senza subire inopportunamente diktat e/o cedimenti per certe volontà di potere da parte di questo e/o di quel potente di turno. L’Italia non ha assolutamente bisogno di pannucci caldi, per aggiustamenti che non servono a quei cambiamenti di cui ha bisogno il nostro Paese. Siamo ormai in un vicolo cieco; ci siamo cacciati in una via senza uscita. Occorre cambiare per non morire; occorrono al nostro Paese cambiamenti radicali; vanno combattuti e con forza gli interessi particolari delle tante corporazioni italiane; occorre sottrarre ai tanti poteri occulti e meno occulti, tutti gli spazi dei loro privilegi, raggiunti danneggiando gli interessi generali della gente comune e senza santi in paradiso. Occorre un intelligente ascolto italiano; tutti devono conoscere i nomi ed i volti dei responsabili dello “sfascio Italia”, a partire dalla scuola che dagli anni 60 – 70 ha contaminato il sistema con inutili idiozie ideologiche, un grave danno sia individuale che per l’insieme della collettività. Occorre con onestà e coraggio parlare agli italiani usando il linguaggio dalle verità, partendo dal passato per poi raccontare il presente e quindi pensare, tutti insieme a costruire il futuro.