Dopo Casolaro, a chi toccherà?

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E Basaglia disse la sua. In tema di salute mentale. Apportando quella rivoluzione nel campo psichiatrico, che sottese alla chiusura dei manicomi. Addì 1978: genesi della Legge 180. In tanti a plaudire al reinserimento dei disagiati nel connettivo sociale. In molti ad essere perplessi sulle modalità. E sui centri, delegati all’accoglienza di tali soggetti svantaggiati. La parola fine sui luoghi detentivi, in cui le condizioni dei pazienti, paradossali: s’appendevano in bacheca camicie di forza, piegando  sbarre ai letti. Oramai la mente, non più questa sconosciuta. Da dover tenere sempre a freno e sotto controllo. Nei giorni scorsi, il giovane trentenne, killer dell’anziano Mario Casolaro. Un uomo che aveva vissuto all’insegna della fede i suoi doveri familiari e lavorativi. Senza altra pretesa, che star tra la gente. Così come di sapersi concedere anche delle soste rilassanti, senza esigenze. Come  la passeggiata mattutina sul Lungomare, salutare per i suoi capelli brizzolati. Niente gli faceva presagire, che sarebbe stata quella di venerdì 13 novembre, la sua ultima sbirciata all’azzurro. Un giovane, recentemente uscito dalla Casa di Cura, la Quiete, il folle omicida. Già precedentemente autore di atti estemporanei plateali, avendo sfasciato un esercizio commerciale. Il suo andirivieni dal trattamento psichiatrico, presso il centro salernitano di Via Bastioni. Ora, assicurato alla Giustizia!Pur essedo disturbato mentale. Cosa sarà di lui? Verrà tra non molto liberato dalla casa circondariale, per essere inserito in trattamento psichiatrico. Poi, continuerà la sua strada. A piede libero, potrebbe ancora essere autore di  crimini. “Non possiamo trattenere persone contro la propria volontà- sostiene uno psichiatra che l’ha tenuto in cura e che preferisce mantenere al momento l’anonimato- altrimenti il nostro sarebbe un sequestro di persona. Costretti a rispettare la 180, i pazienti liberi di deambulare e rientrare nelle strutture referenziali quando li aggrada. Il loro inserimento sociale transita inevitabilmente col rischio che le turbe possano tramutarsi in micce violente verso la collettività. Ora, dopo l’espisodio Casolaro, s’è insinuato panico nei  confronti della schizofrenia e delle altre patologie connesse al disturbo mentale. Noi, la nostra parte la espletiamo come possiamo, ma le catene…quelle Basaglia le ha lanciate lontano da un bel pezzo!”