Salerno: “Psicologia della decisione” con Maldonato

Presentato nei giorni scorsi , a Palazzo Sant’Agostino, presso la Sala Marcello Torre di Salerno il libro “La Psicologia della decisione”, autori Mauro Maldonato e Silvia Dell’Orco, edito da Bruno Mondatori, 2010. Moderatrice dell’evento il Direttore di “Dentro Salerno” Rita  Occidente Lupo ,presente l’autore Mauro Maldonato, psichiatra e professore di Psicologia generale all’Università degli Studi della Basilicata. Tra gli ospiti in sala c’era una significativa  rappresentanza delle autorità militari e civili della città, tra cui  il Questore Enzo Roca. La giornalista Lupo Occidente ha introdotto l’argomento, dando la parola agli ospiti relatori: l’assessore provinciale Adriano Bellacosa, che ha portato i saluti del Presidente della Provincia Edmondo Cirielli, l’avvocato Fabrizio Torre e il professore  Giuseppe Vitiello, che hanno introdotto l’argomento da un punto di vista amministrativo, giuridico e scientifico,in riferimento alle loro esperienze personali,istituzionali e lavorative. Il libro pone problemi e questioni quanto mai attuali, e la sua presentazione ha suscitato interesse e curiosità tra i partecipanti in sala. L’autore ha illustrato alcuni passaggi topici del volume, che presenta lo spaccato di una problematica attuale e controversa: la biologia del cervello ha una parte preponderante nella nascita dell’emozione,che si origina in determinate zone cerebrali e da una chimica specifica. La dinamica dell’emozione e del sentimento dunque   si sviluppa da una chimica  cerebrale che sfugge al controllo razionale,quel controllo assoluto che la nostra società, come è strutturata attualmente, cerca di applicare in tutti gli ambiti ed a tutti i costi. Efficienza e perfezione sono i demoni che muovono i passi dell’uomo tecnologico, uniti a tempestività di azione, sotto l’egida della razionalità e del controllo consapevole e cosciente di tutto ciò che riguarda l’uomo e la sua sfera di azione.  La  logica della razionalità  si scontra però con la dinamica del profondo che invece coglie i suggerimenti, che spesso diventano preponderanti, del nostro cervello rettiliano e istintivo. Il brillante libro “La psicologia della decisione” affronta l’attuale dibattito scientifico, di cui tocca i punti nevralgici, tra coscienza individuale, consapevole e razionale, e natura ancestrale e collettiva, di cui siamo eredi diretti  e spesso vittime, in una società che tende a negare l’implicazione impulsiva nell’azione.”Logica formale” e “Logica naturale” sono contrapposte in una competizione conflittuale che ha scisso l’Unità del sapere, frammentando anche l’uomo in compartimenti stagno, come si vede dalla metodologia  dello studio specialistico di vari ambiti scientifici. Il Sapere relegato a mera  registrazione  e catalogazione di dati non è sufficiente per la comprensione: la Conoscenza richiede anche la partecipazione emotiva del sapere. Il cervello è un sistema aperto di interscambio: dall’isolamento nasce la cosidetta “malattia mentale”. Il problema della decisione in un mondo che richiede prontezza e perfezione rischia di essere riduttivo e banalizzante, mentre è in realtà complesso. Decidere significa Rinunciare a tutto il resto. Occorre rivedere il concetto di “errore”, oggi bandito, per ridare il valore all’imperfezione, che genera curiosità e ricerca. L’uomo moderno si è corticalizzato, cioè ha rimosso dalla sua sfera decisionale il substrato emotivo a vantaggio della sola intelligenza epurata da sentimenti. Ma poiché la natura non fa salti, frase cara ai nostri progenitori latini, la consapevolezza delle nostre azioni e decisioni  giunge alla nostra coscienza alcuni millesimi di secondi DOPO le nostre azioni. Ciò significa che nel momento che riteniamo di avere il controllo assoluto e totale della nostra vita, in realtà noi non decidiamo nulla ma siamo agiti e siamo decisi dal nostro mondo interiore, che, tanto più è represso e negato ,tanto più presenta conti salati e inimmaginabili. Esiste una INCERTA simultaneità tra decisione e azione. L’interessante teoria del professore Maldonati, supportata da indagine scientifica, ripercorre  l’ excursus storico della questione partendo dalla Filosofia fino a toccare l’Economia, la Matematica, la Biologia,la Medicina, la Religione  e la Morale. Punti nevralgici del dibattito quanto mai contemporaneo e trasversale sono la questione del libero arbitrio e della decisione e coscienza, che oggi devono ricomporre le fila a favore  dell’Unità dell’uomo, troppo spesso scisso e scomposto per essere studiato “ a pezzi”. Ragione e intelletto, impulso e istinto hanno un unico fondamento nella regione fisica del cervello, e non serve, anzi è dannoso, negare questa evidenza scientifica. In tale ottica anche la questione morale di Bene e Male dovrà riguadagnare originale unità a favore della scelta libera,che includa tutte le componenti del nostro essere, anche quelle che nella società attuale sono negate o ignorate.

Laura Bruno