Accogliere gli stranieri

 Accogliere gli stranieri

Padre Oliviero Ferro*

Tanti anni fa, in un villaggio, si fece una grande festa. Danze, canti, accompagnati dal tamburo, portavano la gioia dappertutto. I bambini ogni tanto facevano confusione. Gli anziani commentavano: ”Come cambiano le cose. Una volta i vecchi erano rispettati. Oggi nessuno ci considera più. Che tempi!”.

Le donne ormai erano rientrate dal lavoro dei campi per preparare da mangiare e la birra. Verso sera, i giovani smisero di danzare, perché ormai la fame si faceva sentire.

All’improvviso, tutti vedono tre persone che si stanno avvicinando al centro del villaggio. Nessuno li conosceva. Erano stranieri. I bambini cominciarono a dirsi l’un l’altro: ”Ma chi sono? Da dove vengono? Da quale tribù?”

Un vecchio del villaggio si avvicinò e domandò loro: ”Da dove venite? Cosa cercate?”.

Gli stranieri risposero: ”Veniamo dalle montagne. Abbiamo fatto un lungo viaggio. Siamo stanchi e moriamo di fame. Per favore, dateci da mangiare”.

Tutti cominciarono a mormorare: ”Non è giusto. Sono stranieri e di un’altra tribù. Non hanno diritto al nostro cibo”.

Ma il vecchio disse ancora: ”Smettetela di fare confusione. Anche loro sono persone come noi. Perché dobbiamo rifiutare loro il cibo? Mamme, fate in fretta. La festa deve continuare e questi stranieri saranno gli invitati d’onore. Da ora sono nostri amici”.

Finalmente, tutti ascoltarono questo buon consiglio.

La festa divenne più bella,  perché avevano accolto nuovi amici.

 *missionario saveriano