Buon anno al di là delle sbarre!

Rita Occidente Lupo

Circa 65.000 detenuti dietro le sbarre per il Capodanno. I maggiori reclusi, in Lombardia 8.813, seguiti da Sicilia con 7.615, Campania 7.589 e Lazio.5.835.Alle condizioni di disagio, la carenza di sufficiente spazio. La capienza, sempre più angusta in rapporto alla popolazione ospite. Non s’allargano le sbarre…né si creano soluzioni alternative all’emendamento dei colpevoli. Le pene, che l’indulto ha alleggerito, non appaganti l’impellente tam tam che il Paese lancia a riguardo. Il carcere, luogo detentivo d’espiazione, ma anche di redenzione. Di saldo con la giustizia, ma anche di riflessione sulla propria condotta illegale. In una cella carente di adeguate misure umane, come puntare all’imposizione della legalità da tramandare? Quale esempio di dignità umana da tutelare? Il 2010 dovrà, tra tanti problemi a tappeto, anche affrontare questa piaga che da tempo si trascina. Contro chi sostiene che così come strutturate, le case circondariali non abbiano alcuna valenza correttiva, la realizzazione di nuovi penitenziari in cui i colpevoli vivano la solitudine dall’esterno, l’abolizione della libertà individuale, con l’alternativa di un percorso che psicologicamente e fisicamente aiuti a recuperare la propria identità sociale, in una condizione adeguata al ruolo che s’intende valorizzare, nel rispetto della persona umana. Almeno, noi ce lo auguriamo: che calce e mattoni creino nuove strutture, con adeguati servizi correttivi!