Salerno: Zurzolo band al Convento

Martedì 26 maggio, alle ore 20,30 la sezione “Arte in Convento”, curata da Vito Puglia, inserita nel vasto scenario della seconda edizione di “Quello che passa al convento”, il ricchissimo cartellone promosso dal Convivio delle Arti dei Rozzi e degli Accordati, con il contributo del Comune e dell’Ente Provinciale del Turismo di Salerno, del Pastificio Amato, della Centrale del Latte e di Salerno Energia e la collaborazione della web radio Unis@und, ospite del Convento di San Michele, gestito da Marco De Simone, presenterà la Marco Zurzolo band.Il sassofonista napoletano sarà protagonista di una conversazione con Antonio Miscenà, per illustrare il suo ultimo lavoro Migranti…un mare di sogni, prima di proporlo in compagnia di Davide Costagliola al basso, Vincenzo Denise al pianoforte e Alessandro Tedesco al trombone. Migranti è il titolo dell’ultimo lavoro di Marco Zurzolo. Il quinto per la casa musicale Egea. Il titolo della registrazione non lascia dubbi su quale siano i contenuti a cui questo lavoro di Zurzolo fa riferimento. Le tematiche relative al grande fenomeno dell’immigrazione sono tante e complesse, soprattutto in una regione come la Campania ed in una città come Napoli. Il sottotitolo, Un mare di sogni, contribuisce a chiarire meglio quale sia l’aspetto che la musica di Zurzolo ha voluto cogliere di questa complicata e drammatica vicenda umana : le aspettative, i sogni, le speranza di quanti partendo dall’altra riva del Mediterraneo, dall’Africa, giungono nei luoghi a lui familiari, la Campania, Napoli appunto. Luoghi che nel loro codice genetico già contengono elementi propri dei paesi dell’altra riva: culturali, paesistici, musicali. E’ come se Zurzolo cercasse nella stratificazione profonda della cultura partenopea, in alcuni quartieri di Napoli i colori , le influenze, le atmosfere, i suoni tipici dei paesi dell’altra sponda del mediterraneo. Migranti è un lavoro dove il linguaggio compositivo, esecutivo di Marco Zurzolo, pur in linea con la sua poetica di sempre, si arricchisce di moltissimi elementi: un lavoro ricco di mille colori, di moltissime situazioni timbriche, musicali. Il filo conduttore del lavoro, la commistione tra la musica delle due rive del mediterraneo, offre mille spunti per l’esplorazione di ambiti sonori originali e Zurzolo ne coglie alcuni di grande contenuto emotivo. Vi sono brani più orientati verso il recupero di stilemi propri della musica etnica del Sud italia, di alcune regioni dell’Africa ed altri che si allontanano dalla musica etnica per assumere movenze tipiche di altri linguaggi odierni: improvvisazione, musica colta, etc. Le differenti fonti musicali utilizzate sono comunque sempre ricondotte all’interno di un linguaggio coerente e personale che è quello proprio di Marco Zurzolo. L’aspetto più interessante di questo progetto è che pur essendo estremamente ricco di elementi tematici, timbrici, di stilemi differenti, risulta all’ascolto molto coerente e stilisticamente omogeneo, sempre di immediata fruizione.