VerbiSwahili: KUFANYA fare

VerbiSwahili: KUFANYA fare

Padre Oliviero Ferro

“kuliko ya kusema, anza kufanya (invece di parlare, comincia a fare, a sporcarti le mani)”. E’ quello che verrebbe da dire a chi parla, parla, parla (kusemasema). Spesso questo lo si vede durante i comizi elettorali “noi faremo…intanto dateci il voto”. E poi, lo sappiamo tutti come finisce. In Camerun, nel periodo preelettorale, c’erano sempre i comizi degli aspiranti politici. Cercavano chi li potesse sostenere (la claque) durante i loro incontri. Promettevano una maglietta, una birra e una piccola somma di denaro. Il giorno venuto, il gruppo di ”clientes” (già c’era ai tempi dei romani, questi venivano al mattino presto davanti alla dimora di un ricco9 signore, gli auguravano la buona giornata e se ne tornavano a casa con qualche cosina per fare passare la fame) andava in una piazza dove il  “procuratore” che li aveva ingaggiati, avrebbe tenuto un comizio. Applaudivano le sue parole (anche se non le capivano bene). Prometteva mari e monti. Poi se ne andava, lasciando uno del suo gruppo a cui i “tifosi” si rivolgevano per avere quello che era stato promesso. E lui rispondeva che il suo capo gli aveva detto di dire di avere pazienza che un giorno avrebbero ricevuto. Ma ora non poteva, doveva andare lontano a fare altri incontri. E loro, se ne tornavano a casa a mani vuote, dicendo “ni mtu mwenye kusemasema na alitudanganya, sawa desturi (è un chiacchierone e ci ha imbrogliato, come al solito)”.  Roho yaye asikii njia ya kufanya (il suo cuore non conosce la strada del fare)”.