Verbi Swahili: Kusafiri

Verbi Swahili: Kusafiri

Padre Oliviero Ferro

Quando passi per le strada in Africa, soprattutto quelle che vanno da un villaggio all’altro, c’è sempre un traffico di camion, auto, moto, biciclette e di persone che camminano con dei pesi sulle spalle. E’ un movimento continuo. Sono dei “msafiri” (viaggiatore). Quando incroci i camion, ti viene sempre da chiederti come riescono ad andare avanti. Sono ricolmi dei merci  e sopra la gente, fi che ce ne sta9. Ondeggiano paurosamente e quando arrivano ai ponti, è un miracolo continuo, passare sulle travi, incrociate con delle rotaie in ferro. Si passa o non si passa: questo è il problema. Nell’incertezza, si fanno scendere i passeggeri e poi piano piano, si cerca di arrivare dall’altra parte. Mi ricordo che la strada da Uvira (centro della diocesi, in Congo) a Baraka (la prima parrocchia sul lago Tanganika, c’erano 55 ponti e un fiume da guadare. 80 chilometri e, se tutto andava bene, in 8 ore. Se non andava bene, si aspettava che il ponte fosse riparato (cioè cambiate le travi marcite) oppure, se il camion era scivolato o aveva una ruota in mezzo al ponte (si scaricava tutta la merce e poi si cercava di tirarlo fuori tutti insieme). Invece le moto, avendo solo duo ruote passavano più agevolmente. Certo il guadare il fiume era un’altra avventura. L’acqua arrivava fino al finestrino e con un po’ di fortuna (e di incoscienza) si riusciva ad arrivare alla riva opposta (ora sembra che gli italiani abbiano costruito un ponte, ma c’è sempre il problema delle travi da sostituire). I più fortunati (si fa per dire) erano quelli che andavano a piedi.

Si prendevano tutto il tempo, potevano attraversare il ponte senza problemi oppure scendere in  basso nel guado, riposarsi sotto qualche pianta di mango e se pioveva, c’era sempre il tetto di un a capanna che li riparava. Poi arrivare a destinazione, beh, ci voleva il suo tempo. L’importante era camminare. Quando a qualcuno chiedevi dove si trovava un certo villaggio, ti guardavano in faccia un po’ diverti e ti dicevano “pale, mbele” (sempre avanti dritto). Non c’erano altre strade, quindi, per forza di cose si andava sempre avanti. Per quanti chilometri? Sempre “pale mbele” (avanti dritto)!!!